CORRIERE DELLA SERA
"Suburra" 2, il cuore di Roma ancora più nero
"Un'ambientazione, se possibile, ancora più nera e cupa di quella cui eravamo abituati. Il lancio della seconda stagione di Suburra (Netflix) ci consegna una Roma in cui il lato oscuro del crimine, del malaffare e delle relazioni tra i protagonisti s'impone come cifra dominante del racconto. Dal litorale di Ostia, le vicende si spostano progressivamente dentro le mura della città, imprimendo alla serie un crescendo di tensione, di azione, ma anche di complicazioni narrative. Le trame delle famiglie Adami, Anacleti e Marchilli s'intrecciano tra loro, così come i disegni di Samurai (Francesco Acquaroli) e Sara Monaschi (Claudia Gerini), revisore contabile per conto del Vaticano. Il secondo atto di Suburra lavora principalmente per accumulo: i traffici criminali, infatti, s'inseriscono in uno scenario in cui emergono alcuni temi tipici del recente crime all'italiana, quali i legami con la politica (le vicende si svolgono nel pieno della campagna elettorale per il sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Roma), l'opacità del sistema religioso, l'ascesa — contrastata e contraddittoria — del potere femminile, i fenomeni d'attualità come la gestione dei migranti e i conseguenti business illeciti che la circondano. In questo senso, Suburra si colloca a metà tra Romanzo Criminale (la «presa» di Roma e quel «sto a svoltà» di Aureliano) e Gomorra, pur senza la stessa qualità di scrittura. L'operazione di Netflix riesce tuttavia a costruire un brand potente e riconoscibile, autonomo dai prodotti cui s'ispira, che rielabora le esperienze editoriali precedenti (il romanzo, il film) articolando in tutta la sua crudezza un «mondo di mezzo» romano tragico ma tremendamente reale, reso ancora più impeccabile dalla regia di Andrea Molaioli (almeno nei primi episodi) e nel quale spicca l'interpretazione di Alessandro Borghi". (Aldo Grasso)
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