L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
Il deragliamento di senso della "Dottoressa Giò"
"Sono anni che l'Italia s'interroga sulla Dottoressa Giò: che fine ha fatto? Perché non torna? Esiste l'ostetricia senza la dottoressa Giò? La dottoressa Giò è tornata ed è come se non fosse mai andata via, perché questa fiction è la prosecuzione del talk con altre armi. Da questo punto di vista, l'esperimento è molto interessante: è come se Barbara d'Urso sentisse il bisogno di mettere in bella copia e sublimare tutti i temi che quotidianamente tratta nel daytime, a cominciare dalle donne vittime di violenze. La sceneggiatura della terza edizione della Dottoressa Giò contiene tutti i temi che Barbara tratta a Pomeriggio 5 (cronaca nera, soprusi sulle donne, battaglie civili, ruolo del giornalismo...) con un significativo deragliamento di senso. La prima vittima è lei, che è stata sospesa dal suo lavoro, accusata di inadempienza su una sua paziente, e poi riabilitata dal tribunale. Nel frattempo il suo posto è stato occupato da un uomo (il primario Zampelli, interpretato da Marco Bonini), ma Giò non demorde e combatte per creare all'interno dell'ospedale un Centro antiviolenza per le donne. L'ospedale vuol investire nella robotica? Giò è convinta che nessun robot possa sostituire l'intuizione umana perché «dietro ogni malattia c'è una storia». Barbara (potentissima donna di tv) assume il ruolo di vittima sacrificale per potersi elevare a «levatrice della parola». Grazie a Giò, Barbara ci fa sapere che il suo talk giornaliero non è chiacchiera ma un esercizio di maieutica, aiuta i suoi interlocutori a giungere alla verità, semplicemente soccorrendoli a partorirla. Un colpo di genio! Tutto il resto — recitazione, battute, persino la regia di Antonello Grimaldi, quello di Caos calmo con Nanni Moretti — non conta. Canale 5 è ormai una guerra di occupazione di spazi fra due donne, Barbara e Maria. Che non si devono amare troppo". (Aldo Grasso)
martedì 15 gennaio 2019
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1 commento:
ma perché mediaset non chiude?
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