NEWS - Amate le serie tv? State in Campan(i)a! Un campus universitario a Fisciano (Salerno) vi spiega i linguaggi e i consumi della serialità
News tratta da "Il Mattino"
Tutto è serialità. Siamo invasi, affascinati, sedotti e(alla fine della serie) abbandonati. Totalmente immersi in un processo di creatività e narrazione audiovisiva che sembra ogni cosa sfiorare e ogni cosa reinventare. In principio furono gli sceneggiati televisivi, poi giunse l'epopea infinita delle soap opera, le generazionali sit-com fino ad arrivare al nostro contemporaneo dove il processo seriale è di grande forza e diffusione, tanto da influenzare perfino il cinema. «I linguaggi utilizzati sono all'insegnadiunapotente innovazione. E la costruzione dell'immaginario seriale è magico intreccio: televisivi e post-televisivi siamo intinti in un cortocircuito inesauribile di trame, visioni, azzardo», spiega Alfonso Amendola. Il prof di Sociologia degli audiovisivi sperimentali all'università di Salerno è l'anima, con Linda Barone e Maurizio Calbi, del convegno internazionale, promosso da Unknown Pleasures, «To be continued. Il dispositivo seriale tra narrazioni, linguaggi, traduzioni e consumi» in agenda da oggi a domani (10-18) al Campus di Fisciano. Per molti la vera dimensione seriale ha inizio con «Ai confini della realtà» per altri con «Star Trek». Quel che è evidente è che ogni serie è storia a sé. Dal circuito spazio-temporale di «Lost» all'effetto nostalgia di «Stranger things»; dal visionario «Westworld» all'epico «Trono di spade». E, ancora, i medical drama, le commedie, lo straordinario capitolo made in Italy di «Boris», «Romanzo criminale», «Gomorra» e «The Young Pope». Nella cultura seriale c'è ditutto di più, in una riuscita miscela di tradizione, sperimentazione, innovazione e convenzionalità. Ne parleranno 30 relatori, riflettendo anche sul radicale cambiamento socio-culturale in atto, le nuove professionalità, le problematiche legate alla linguistica, le dinamiche di ricezione, il rapporto tra autorialità e consumo di massa. Lectio magistralis di Jordi Ballo (università Pompeu Fabra di Barcellona) e Douglas Lanier (università del New Hampshire) sulla centralità di William Shakespeare nel fiabesco seriale contemporaneo.
giovedì 16 marzo 2017
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1 commento:
Un pò più sperduto no?
Qualche università a Roma, Torino o Milano no?
BHA!
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