venerdì 7 agosto 2015

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
La forza vitale di Tony Soprano, boss depresso da rivedere 
Sky Atlantic sta riproponendo un classico della serialità: «I Soprano» di David Chase. Nonostante siano passati 14 anni dalla prima messa in onda italiana (16 da quella americana), i personaggi conservano una forza vitale quasi inscalfibile, a dimostrazione che anche la serialità televisiva sa raccontare la realtà più del cinema e della letteratura (e comunque ha perso ogni complesso di inferiorità nei loro confronti, facendo sfoggio di invidiabili modalità narrative) e il protagonista, un mafioso di terza generazione, si è magicamente identificato nel suo interprete, James Gandolfini. Ai personaggi famosi della letteratura possiamo dare tanti volti, a Tony Soprano no. L'epopea di Ibny Soprano è anche il più grande affresco su una delle grandi malattie della modernità, la depressione. Un boss mafioso, l'ultimo erede delle famiglie che spadroneggiano nel New Jersey, diventa un caso clinico, un fragile depresso che ogni settimana deve incontrare una psicoterapeuta. L'impero del male si sta sfaldando, i padri storici rincoglioniscono in qualche casa di riposo, la polizia ha in mano elementi per incastrare la «famiglia», altre bande si fanno avanti... È complesso il mondo di Tony: una moglie comificata, vampate di rimorsi, amici traditori, figli ribelli, figliocci con scarse capacità malavitose, madri possessive, soldi sporchi, omicidi e furti, regolamenti di conti, doppie e triple morali, sensi di colpa, riavvicinamenti e rotture. Gandolfini è stato bravissimo a caricarsi sulle spalle questo universo in decomposizione e restituircelo con ironia e consapevolezza. Il fenomeno «Soprano» è stato un evento mediatico che ha marcato quasi un decennio di storia della tv. Amato, anche criticato (in America è stato citato in giudizio perché avrebbe offeso l'immagine degli italo-americani) ha fatto discutere per il suo impatto sociale, fornendo a molti studiosi prezioso materiale d'indagine. Merita di essere rivisto". (Aldo Grasso

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