L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
La forza vitale di Tony Soprano, boss
depresso da rivedere
Sky Atlantic sta riproponendo un classico della serialità: «I Soprano»
di David Chase. Nonostante siano passati 14 anni dalla prima messa in
onda italiana (16 da quella americana), i personaggi conservano una
forza vitale quasi inscalfibile, a dimostrazione che anche la serialità
televisiva sa raccontare la realtà più del cinema e della letteratura (e
comunque ha perso ogni complesso di inferiorità nei loro confronti,
facendo sfoggio di invidiabili modalità narrative) e il protagonista, un
mafioso di terza generazione, si è magicamente identificato nel suo
interprete, James Gandolfini. Ai personaggi famosi della letteratura
possiamo dare tanti volti, a Tony Soprano no. L'epopea di Ibny Soprano è
anche il più grande affresco su una delle grandi malattie della
modernità, la depressione. Un boss mafioso, l'ultimo erede delle
famiglie che spadroneggiano nel New Jersey, diventa un caso clinico,
un fragile depresso che ogni settimana deve incontrare una
psicoterapeuta. L'impero del male si sta sfaldando, i padri storici
rincoglioniscono in qualche casa di riposo, la polizia ha in mano
elementi per incastrare la «famiglia», altre bande si fanno avanti... È
complesso il mondo di Tony: una moglie comificata, vampate di rimorsi,
amici traditori, figli ribelli, figliocci con scarse capacità
malavitose, madri possessive, soldi sporchi, omicidi e furti,
regolamenti di conti, doppie e triple morali, sensi di colpa,
riavvicinamenti e rotture. Gandolfini è stato bravissimo a caricarsi
sulle spalle questo universo in decomposizione e restituircelo con
ironia e consapevolezza. Il fenomeno «Soprano» è stato un evento
mediatico che ha marcato quasi un decennio di storia della tv. Amato,
anche criticato (in America è stato citato in giudizio perché avrebbe
offeso l'immagine degli italo-americani) ha fatto discutere per il suo
impatto sociale, fornendo a molti studiosi prezioso materiale
d'indagine. Merita di essere rivisto". (Aldo Grasso)
venerdì 7 agosto 2015
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