Articolo tratto da "Affari e Finanza" de "La Repubblica"
La partita della fibra ottica - che chiama in campo il governo e Mediaset,
Sky e Telecom, Vodafone e Metroweb - deve fare i conti con un ostacolo
piccolo ma ben appuntito. Ora che la crisi economica vive la sua coda
avvelenata, le famiglie e le imprese non corrono certo ad abbonarsi
all'Internet veloce, laddove c'è. Risparmiano, si accontentano delle
velocità web disponibili, annusano l'aria per capire se questa benedetta
fibra assicuri per davvero i vantaggi promessi. Ed ecco allora i big
della telefonia giocare la carta che i "cugini" europei hanno già calato
da tempo: quella della tv. Lungo la fibra devono correre i contenuti
televisivi perché famiglie e imprese si decidano all'acquisto (come
dimostrano i trend stupefacenti della Francia). Succede così che Sky e
Telecom inizino la vendita dei programmi tv via web veloce. E l'offerta
ha 4 gambe perché tu compri in un colpo anche telefonia fissa, cellulare
e Internet a larghissima banda. Una nuova esca intanto prende già corpo
all'orizzonte, e si chiama Netflix, attesa qui da noi per l'autunno. La
tv via cavo americana è molto amata tra i giovani anche perché costa
poco. Nel Regno Unito, il primo mese è gratis mentre dal secondo si
pagano tra le 5,99 e le 8,99 sterline (a seconda della qualità del
segnale, se standard o in hd, e del numero di schermi casalinghi
collegati). In Italia, Netflix è contesa tra Telecom e Vodafone che già
lanciano la volata a chi annuncerà per primo le nozze. Nella trattativa
Telecom schiera due manager ben attrezzati. Sono Pietro Labriola, 48
anni, direttore della "Trasformazione del business", e Stefano De
Angelis, già Ceo della controllata argentina. Il dialogo va avanti,
anche se Netflix chiede forti garanzie (da precisare a contratto) sulla
qualità nella banda. Vodafone Italia tratta nell'ombra, forte della
benedizione del Grande Capo Vittorio Colao, che da ottobre si dice «in
love», innamorato di Netflix. Loro, gli americani, hanno cominciato a
includere Roma nei loro sempre più frequenti tour europei. L'inviato di
Netflix si chiama Darren Nielson, manager già alla Sony, ora
responsabile dell'Acquisizione Contenuti alla paytv. Tracce del suo
passaggio si trovano in Rai, al Leone Film Group di Andrea Leone (figlio
di Sergio) e presso alcuni produttori di grido. L'idea di Netflix è di
produrre anche delle serie in Italia, sul modello di quanto ha fatto in
Francia con Marseille (storia di un sindaco al potere da 25 anni che
ricorda Frank Underwood di House of Cards ). In attesa di firmare i
contratti italiani, Netflix monitora il sentiment, la disponibilità
delle nostre famiglie verso i suoi prodotti. Una preziosa bussola è
incarnata dagli "imbucati". Cioè dalle migliaia di connazionali che si
abbonano alla pay-tv americana malgrado la cosa sia vietata, al momento.
Nella realtà gli italiani aggirano ogni ostacolo. In prima battuta,
usano un servizio di "unlocator" che nasconde l'origine tricolore della
connessione Internet. Al momento di pagare, poi, appoggiano la carta di
credito a un sito americano perfezionando versamenti che altrimenti la
paytv rifiuterebbe. Netflix, che non ha ancora trasmesso un secondo in
Italia, già ne condiziona il mercato. Prendete la fusione tra Sky Italia
e Mediaset Premium,
che sembrava obbligata. Se la cosa non si è fatta, la colpa è anche di
Netflix. Ambasciatori di Sky Italia, prima ancora che la trattativa con Mediaset
entrasse nel vivo, hanno fatto tappa a Bruxelles per stimare il "costo
regolatorio" dell'operazione. Sky Italia ha cercato di capire quali
paletti l'Ue avrebbe imposto al nostro mercato prima di autorizzare la
nascita di una pay-tv solitaria, monopolista. Ora, l'Ue ha lasciato
intendere che avrebbe vietato a Sky-Premium
- cioè al nuovo soggetto unitario - la vendita di contenuti via fibra. E
questo paletto avrebbe avuto una durata fino a 10 anni. La linea
europea ha fatto correre un brivido lungo la schiena di Sky. Uscire dal
mercato della fibra, e dunque accantonare l'alleanza con Telecom,
avrebbe aperto un'autostrada a Netflix, di colpo priva di concorrenti
alle nostre latitudini. Sky, così, ha lasciato cadere la strada di Premium e accelerato l'intesa con Telecom per dire a Netflix che dovrà sudarsi ogni singolo abbonato, qui da noi.
lunedì 20 aprile 2015
NEWS - Habemus Netflix! Dall'autunno lo sbarco in Italia: monitorati i gusti degli italiani che s'imbucano abbonandosi in Usa. Allo studio serie tv italiane ad hoc. Sky pronta allo scontro s-fibra-nte. Unico nodo da sciogliere, con chi si sposerà Netflix (Telecom o Vodafone?)
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1 commento:
spazzasse via le varie Rai1 e Canale 5, mi abbonerei di corsa!
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