CORRIERE DELLA SERA
"The Knick", la sofferenza nei cuori di chi guarda
"Alla lunga
teoria dei medical drama, uno dei generi più serializzati della tv
americana, si aggiunge un nuovo, sconvolgente capitolo: «The Knick» (Sky
Atlantic, martedì, ore 21.10). New York City, 1900, Knickerbocker
Hospital, noto semplicemente come «The Knick». A seguito di
un’operazione non riuscita, il primario J.M. Christiansen si uccide. Ad
assumere la guida del reparto di chirurgia viene chiamato il dottor John
Thackery (un bravissimo Clive Owen), geniale nella sua materia ma
inesorabilmente afflitto da dipendenza da cocaina. I due scenari della serie sono
così fatalmente delineati nella doppia personalità del protagonista. Da
una parte, la sala operatoria dove gli interventi vengono compiuti tra
rivoli di sangue, addomi lacerati, dissezioni, stomaci arati in un
tripudio pulp di setticemie, infezioni, morti atroci. E ovviamente sono i
più poveri e gli immigrati a far la parte delle cavie. Dall’altra la
vita personale di Thackery (personaggio ispirato al chirurgo William
Stewart Halsted), segnata da un’accorta commistione di satanico e di
celeste. In mezzo, i pesanti segni del tempo: il razzismo che mette
ancora ai margini i medici di colore, la pratica chirurgica nella fase
aurorale (ci sono momenti in cui tornano alla mente le livide atmosfere
del «Dottor Semmelweis», la tesi di laurea L.F. Céline dedicata al
debellatore della febbre puerperale), gli ispettori sanitari che fanno
affari illeciti e i portantini corrotti che si fanno pagare sotto banco
per accaparrarsi i malati. A differenza di altre serie, qui
l’apporto del regista è fondamentale. È di Steven Soderbergh, che
dirige tutti gli episodi, il realismo horror che caratterizza ogni
scena: luci fioche, ambientazione perfetta ma quasi cianotica,
recitazione umorale e notturna a sottolineare i prodigi e gli inganni
della medicina. Ma le rappresentazioni troppo energiche della sofferenza induriscono i cuori di chi guarda? Vale anche per la tv?". (Aldo Grasso, 13.11.2014)
Nessun commento:
Posta un commento