NEWS - Oui, Je suis Netflix! Ancora sullo sbarco di Netflix in Francia e in Italia no (si parla del 2015 per grazia ricevuta di Telecom)
Articolo tratto da "la Repubblica"
«Che
il massacro abbia inizio», dice Kevin Spacey nel trailer della prima
stagione di “House of Cards”. Il cinismo del personaggio della serie
culto sulla politica americana potrebbe applicarsi anche a quello che
rischia di succedere nel mondo televisivo francese. Netflix, gigante del
Vod, Video on demand, e produttore della serie tv, sbarca nel protetto e
finora molto chiuso mercato transalpino. I
francesi da novembre potranno accedere con un clic all’immenso catalogo
della società californiana, migliaia di film e serie tv, con un
abbonamento di soli 8 euro al mese. La tv in streaming, l’equivalente di
Spotify o Deezer per la musica, rappresenta un’offerta stracciata
rispetto alle normali emittenti. Negli Usa, Netflix ha già superato Hbo,
con 36 milioni di abbonati. La società è già presente in Europa, con 14
milioni di abbonati, tra paesi scandinavi, Gran Bretagna e Olanda. Ma
lo sbarco di Netflix nella patria della cosiddetta “eccezione
culturale”, con un settore audiovisivo fortemente regolamentato, è
simbolico. Il sistema francese si regge su una serie di norme che
vincolano produzione e diffusioni dei film, garantendo così il
finanziamento degli autori nazionali.
L’arrivo
del gigante statunitense rischia di sconvolgere l’intero sistema. Non a
caso, gli operatori francesi hanno fatto resistenza all’arrivo di
Netflix, che già tre anni fa aveva provato senza successo a sbarcare
Oltralpe. A sorpresa, ieri, Bouygues Telecom, terzo operatore francese,
ha annunciato invece che consentirà ai propri clienti di usufruire dei
servizi di Netflix. Reed Hastings, l’inventore
della piattaforma, ha fatto sapere che non intende pagare alcun gruppo
di telecomunicazioni. L’accordo con Bouygues potrà spianare la strada ad
accordi simili con altri operatori: Orange ha detto di non essere del
tutto contraria. Diverso l’approccio di Numericable Group, che si
fonderà con Sfr e che lancerà un servizio concorrente a quello di
Netflix. Ma intanto arrivano altre offerte di tv in streaming come il
giapponese Wuaki oppure Nolim di Carrefour. Una rivoluzione in corso per
un mercato come quello transalpino, dove lo Stato è riuscito a
proteggere finora tv e cinema di qualità, tra cui Canal+, del gruppo
Vivendi, che ha pure aperto una piattaforma in concorrenza con Netflix,
CanalPlay. Nei
prossimi giorni Netflix arriverà anche in Germania, Austria, Svizzera,
Belgio e Lussemburgo, dove è anche il quartier generale europeo. Per
l’Italia invece bisognerà ancora attendere visto il ritardo sulla banda
larga anche se Telecom Italia starebbe già trattando con gli americani
per uno sbarco dal 2015 sulle nostre tv. Tra i
motivi di polemica con il governo di Parigi, c’è il fatto che Netflix
non pagherà le tasse in Francia, come altri giganti della Silicon
Valley. Ma dopo un lungo braccio di ferro, Hastings ha promesso che
verserà l’Iva sulle vendite e devolverà il 2% del fatturato al Centre
National de Cinématographie, la cassaforte che finanzia il cinema
francese. Il catalogo presentato da Netflix ieri
per gli utenti francesi ha deluso alcuni. “House of Cards” non è per
esempio presente, perché era già comprato da Canal+, mentre c’è la
popolare commedia “Orange is the new black”. L’obiettivo, dice Hastings,
è di arrivare fino a 5 milioni di abbonati entro il 2019.
lunedì 22 settembre 2014
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