mercoledì 23 ottobre 2013

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Homeland" indaga nelle zone d'ombra
"È iniziata la terza stagione di «Homeland» ed è ripartita, fatalmente, dall'attentato terroristico che è costato la vita a 219 persone, tra cui il direttore capo della Cia. Le autorità ritengono che Nicholas Brody (Damian Lewis) sia coinvolto, ma Carrie Mathison (Claire Danes) lo ha aiutato a fuggire convinta della sua innocenza. Brody, intanto, è uccel di bosco, latitante. Saul (Mandy Patinkin) sta lavorando a un piano per contrastare i terroristi ma i suoi tentativi di rimettere in piedi la Cia subiscono un brusco arresto, quando Carrie diventa oggetto di una dura inchiesta di una commissione del Senato (Fox Hd, lunedì, ore 21). L'angoscia regna sovrana: Carrie decide, contro la volontà della sua famiglia, di non assumere i farmaci per il suo disturbo bipolare, convinta che i medicinali le abbiano impedito di essere lucida al momento dell'esplosione. La malattia compromette il suo giudizio? La sua teoria accusatoria è solo paranoia, un castello di sabbia, il vaneggiamento di una mente instabile? Per lungo tempo la serie ci lascia senza una risposta definitiva, giocando a mischiare le carte in tavola. In «Homeland» tutto è molto complesso e sfumato, l'uso della forza non è mai privo di conseguenze, fisiche ed emotive, gli agenti non sono realistiche versioni dei supereroi ma uomini e donne in carne e ossa, tormentati, dubbiosi, inflessibili nel loro lavoro ma sempre consapevoli che le maniere forti hanno risvolti pesanti su chi le subisce e su chi le pratica. Mentre Carrie è alle prese con la sua instabilità emotiva, la famiglia di Brody, abbandonata dal corpo dei Marines e diseredata dal consesso della «società civile» si trova ad affrontare mille difficoltà. A farne le spese è l'anello più debole, la figlia Dana, in pieno turbamento adolescenziale. Il vero tema della serie resta la zona d'ombra, il terreno più adatto alla contraddizione, alla simulazione, all'ambiguità. (Aldo Grasso, 17.10.2013)

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