Stracult e Stracotti - …ovvero
la serie che questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola
di Stargirl!
Ci sono serie talmente
stracotte che meriterebbero di venir chiuse dopo una manciata di episodi
appena, altre che, nonostante tutto, un’occhiata se la meritano nonostante
tutto. Ce ne sono alcune che vengono trascinate per lunghe, estenuanti
stagioni, altre che al termine del primo anno, si beccano una chiusura
anticipata lasciando in sospeso gli esigui colpi di scena che solitamente le
caratterizzano.
Esistono poi alcuni
telefilm che, soltanto con l’episodio pilota, si confermano immediatamente
“stracult”, senza lasciare alcun dubbio allo spettatore. Altri invece ci mettono
un po’ a convincere pubblico e critica per diventare successivamente piccole
pietre miliari del panorama telefilmico internazionale, per arrivare poi a
certi show che, seppur stilisticamente e qualitativamente mediocri, riescono in
qualche modo, a far parlare di sé.
Riallacciandosi al
detto “nel bene o nel male purché se ne parli”, questo è proprio il caso di
90210, spin-off, remake, sequel (di epiteti gliene sono stati attribuiti molti
in questi cinque anni) del celebre Beverly Hills 90210, storico teen drama che
negli anni Novanta ha fatto impazzire la mia generazione, gettando le basi di
un genere che, ahimè, oggi, si è perso per strada.
A metà strada tra lo
stracult e stracotto, per tutti i motivi elencati sopra, al centro della nostra
rubrica oggi, proprio i ragazzi del West Beverly High versione 2.0, che con
l’ultima puntata trasmessa sulla CW la scorsa settimana, hanno festeggiato il
traguardo di “100 episodi”.
Come già anticipato, non ci troviamo certo di fronte a un capolavoro, né tantomeno a show di grosso rilievo, questo è poco ma sicuro. E se vogliamo, anzi, di difetti, nella serie ideata da Rob Thomas e sviluppata da Gabe Sachs e Jeff Judah, possiamo riscontrane parecchi: dall’inconsistenza di alcune storyline, a una sceneggiatura fin troppo superficiale e prevedibile, fino ad arrivare a un plot spesso banale ed esagerato e una recitazione (per la maggior parte dei componenti del cast) piuttosto elementare.
Come già anticipato, non ci troviamo certo di fronte a un capolavoro, né tantomeno a show di grosso rilievo, questo è poco ma sicuro. E se vogliamo, anzi, di difetti, nella serie ideata da Rob Thomas e sviluppata da Gabe Sachs e Jeff Judah, possiamo riscontrane parecchi: dall’inconsistenza di alcune storyline, a una sceneggiatura fin troppo superficiale e prevedibile, fino ad arrivare a un plot spesso banale ed esagerato e una recitazione (per la maggior parte dei componenti del cast) piuttosto elementare.
Ma se la serie resiste,
a fatica e nonostante l’esiguo numero di spettatori ogni settimana - appena un
milione scarso (e un rating dello 0,5 nella fascia 18-49) -, un motivo c’è.
Da un alto abbiamo le guest star, che come da tradizione del genere (basti pensare alla serie madre o a One Tree Hill) non mancano mai: da Nelly Furtado a Carly Rae Jepsen, da Ne-Yo ai Jonas Brothers, sono molti i personaggi pop che fino a oggi hanno contribuito ad animare il teen drama. Dall’altro, nonostante alcune storie come già detto, appaiono pressoché surreali, il punto di forza di 90210, è proprio nella leggerezza che porta in scena, in quell’irresistibile parvenza trash che l’ha caratterizzata e che trova il culmine nell’irrefrenabile personaggio di Naomi Clark, interpretato da AnnaLynne McCord.
Da un alto abbiamo le guest star, che come da tradizione del genere (basti pensare alla serie madre o a One Tree Hill) non mancano mai: da Nelly Furtado a Carly Rae Jepsen, da Ne-Yo ai Jonas Brothers, sono molti i personaggi pop che fino a oggi hanno contribuito ad animare il teen drama. Dall’altro, nonostante alcune storie come già detto, appaiono pressoché surreali, il punto di forza di 90210, è proprio nella leggerezza che porta in scena, in quell’irresistibile parvenza trash che l’ha caratterizzata e che trova il culmine nell’irrefrenabile personaggio di Naomi Clark, interpretato da AnnaLynne McCord.
A conti fatti quindi, non
c’è dubbio che 90210 sia uno stracotto dalla nascita, da quando tentò, inutilmente,
di calcare le fila di un colosso del mondo dei telefilm come Beverly Hills
90210, fallendo in tutto e per tutto.
Ma guardando bene sotto la superficie, questi 100 episodi andati in onda finora, ci hanno regalato, nonostante tutto, un piacevole diversivo, un toccasana per scacciare i pensieri, quaranta minuti che, settimana dopo settimana, ci hanno aiutare a mettere da parte i piccoli problemi quotidiani per un po’, calandoci con leggerezza in un mondo patinato e affascinate, surreale sì, ma senza dubbio esilarante.
Ma guardando bene sotto la superficie, questi 100 episodi andati in onda finora, ci hanno regalato, nonostante tutto, un piacevole diversivo, un toccasana per scacciare i pensieri, quaranta minuti che, settimana dopo settimana, ci hanno aiutare a mettere da parte i piccoli problemi quotidiani per un po’, calandoci con leggerezza in un mondo patinato e affascinate, surreale sì, ma senza dubbio esilarante.
1 commento:
no dai, 90210 cotto e basta!
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