martedì 5 maggio 2009

TELEFILM FESTIVAL 2009 - Al settimo anno, il Telefilm Festival entra...nella crisi
Un anno delicato questo.
Per il mondo. Per l'Italia. Per i telefilm. Nel suo piccolo, anche per il Telefilm Festival. Una stagione che passa, in una serie di coincidenze degne di "Lost", tra lo sciopero degli sceneggiatori, la crisi economica, l'elezione di Barack Obama quale Presidente degli Stati Uniti. Un anno, telefilmicamente parlando, di stagnazione. Anche dal punto di vista qualitativo e di novità, non è che sia stata un'eccellente annata. Capita, soprattutto dopo stagioni folgoranti come quelle passate. Ma quando capita, quelle rare volte, c'è da aspettarsi una ripartenza e una fioritura di novità da perdere la testa. Un anno da Big Bang, questo, al pari della precedente svolta epocale, in coincidenza con l'11 settembre 2001. Allora la televisione a puntate si divise cronologicamente in un prima e in un dopo. Le serie cosiddette "scacciapensieri" prima, quelle impegnate e riflessive dopo (con tutte le eccezioni del caso). Il Telefilm Festival, giunto al suo settimo anno con la collaborazione sempre più efficace di Tv Sorrisi e Canzoni (benvenuto al Direttore Alfonso Signorini!), non mostra crisi ma la crisi la mette in scena, attraverso gli episodi più rappresentativi dei telefilm che hanno già metabolizzato il periodo di austherity, da "30 Rock" a "I Simpson". E in un anno di cambiamento come questo, non poteva mancare un momento di riflessione su dove stiano andando le nuove serie tv. Da una parte la serialità post-Obama nell'incontro intitolato provocatoriamente "Sono più di sinistra i reality show o i telefilm?", dall'altro lo spazio ai mercati sempre più emergenti - visto anche lo sciopero tv USA - come le perle provenienti da Egitto ("Coiffeur Ashwaq") e India ("Dharam Veer"). Luci accese, sempre più, anche sulla produzione italiana, con l'inaugurale collaborazione con il "Grande Talk", che organizza al TF un talk-show speciale interamente incentrato su dove stia andando la fiction tricolore ai giorni nostri, con ospiti produttori, attori ed addetti ai lavori. Così come sono graditissime le presentazioni in anteprima delle serie "Non pensarci" e "I liceali 2". Il TF di quest'anno implementa poi il suo raggio d'azione aprendo la nuova sezione "Telefilm Kids" - dedicata alla sempre più prolifica serialità teen, vera e propria miniera d'oro anche per il mercato pubblicitario - mentre si consolida ancor maggiormente il link culturale con l'Università Cattolica di Milano, grazie all'interessamento del Prof. Aldo Grasso, con un incontro a tema sulla sceneggiatura seriale e un concorso di scrittura telefilmica aperto aperto ai non professionisti tra i 18 e i 30 anni che durerà l'arco di un anno. La sezione vintage celebrativa è dedicata ai 20 anni di "Baywatch", con relativa maratona notturna con i momenti migliori on the beach...(sembra ieri che Pamela Anderson faceva ballonzolare i suoi salvagenti a Malibu...!). Focus anche quest'anno sulla British Invasion - un nostro pallino fin dal primo Telefilm Festival - non sempre colta e valorizzata a dovere dalla televisione generalista. Aperta a tutti è l'iniziativa lanciata in collaborazione con TVBlog "Gira il tuo telefilm", dove chiunque può girare, anche con un semplice cellulare, un suo telefilm o reinterpretare un classico: i migliori spezzoni saranno proiettati nel corso dell'edizione. Un TF che getta i semi e le suggestioni del nuovo corso, della nuova era telefilmica, e per questo da seguire con massima attenzione, anche nelle pieghe più nascoste. Come sempre attese anteprime, dibattiti, ospiti prestigiosi, giochi e sorprese, ma ci piace sottolineare due iniziative benefiche a favore dei terremotati d'Abruzzo e per l'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). Perchè se è vero che i telefilm fanno bene, a volte è bene che lo facciano in concreto...O che spingano a farlo.

Buona visione a tutti!

Leopoldo Damerini
Fabrizio Margaria

Direttori Artistici Telefilm Festival

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