Articolo di Alessandra Farkas su Corriere.it
«Lo scorso settembre, quando Mary Tyler Moore e Betty White salirono sul podio per annunciare il vincitore dell' Emmy per la migliore serie tv comica — racconta Tina Fey — desiderai visceralmente essere io la fortunata». Alcuni istanti più tardi il suo sogno si avverò non una, bensì sette volte, consegnando il suo serial '30 Rock' al Guinness dei Primati. Accanto a All in the Family: l'unica altra serie comica a portare a casa un simile record di statuette, nel 1972. Dal 25 gennaio prossimo la sitcom creata e interpretata dalla 38enne Fey — la prima donna capo degli sceneggiatori in 34 anni di Saturday Night Live (Snl) — sbarca anche in Italia, su Lei, il nuovo canale di Sky tutto al femminile prodotto da Digicast (Rcs Media Group). L'autobiografica serie, trasmessa in Usa dalla Nbc, racconta il dietro le quinte di uno show comico in stile Snl. La Fey veste i panni di Liz Lemon, capo di un team di sceneggiatori e del loro boss Jack Donaghy (Alec Baldwin). Video - Tina Fey imita Sarah Palin
Il nome "30 Rock" si riferisce al luogo in cui si trova il palazzo della General Electric, sede degli studi Nbc, al 30 Rockefeller Plaza di Manhattan. Oltre ad essere stato osannato dai critici e aver fatto razzia di premi (dal Golden Globe allo Screen Actors Guild Award), lo show ha catapultato l'ex Cenerentola nel ruolo che l'ha resa internazionalmente famosa. Quello di Sarah Palin nell'ormai mitica imitazione della candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa con cui nel settembre 2008 la Fey è tornata a Snl, cui aveva dato l'addio nel 2006. «A Nonpartisan Message from Governor Sarah Palin & Senator Hillary Clinton» (nei panni dell'ex first lady c'era Amy Poehler) divenne ben presto il video più visto di nbc.com, con 5,7 milioni di visite in pochi giorni. «Credo che gli dei ci abbiano sorriso mandandoci in terra la Palin», scherzò più tardi il produttore esecutivo di Snl. Spiegando che «grazie a Fay-Palin, l'audience è aumentata del 50% nella 34a stagione». Il 18 ottobre scorso la Fey ebbe un faccia a faccia con la vera Palin, ospite speciale della puntata. Una trovata che le costò gli anatemi della sinistra ortodossa (l'Huffington Post arrivò a paragonarla al leader del Ku Klux Klan David Duke) ma che, a detta del New York Times, «minò la credibilità della Palin, contribuendo alla sua sconfitta». Una bella rivincita per Elizabeth Stamatina Fey, nata a Upper Darby, un sobborgo di Filadelfia, da una broker greco-americana e un artista di origine tedesca. «Ero Tina Fey nei panni di Sarah Palin e la vera Sarah Palin durante la famosa puntata di «Saturday Night Live» brutta, coi piedi piatti e il sedere troppo grosso e al liceo e università non battevo un chiodo », spiega autoironica in una lunga intervista a Vanity Fair, dove rivela di essere stata vergine «sino ai 25 anni».
«Quando arrivò qui aveva un' aria goffa", ricorda Lorne Michaels, l'impresario dietro Snl e 30 Rock, «ma tutti se ne innamorarono per il suo senso dell'humour perfido e insieme irresistibile». Come ha fatto, il brutto anatroccolo, a trasformarsi in ciò che il New Yorker ha definito «il sex symbol di ogni intellettuale»? «Con la sua forza di volontà teutonica, ereditata dal padre», replica Michaels, «e un'etica del lavoro da stakanovista ». La sua metamorfosi a Hollywood è leggendaria. La superagente Sue Mengers aveva messo in guardia l'amico Lorne: «Non farla uscire dall'ufficio scrittori: non possiede il look dell'attrice». «Mi ero convinta — spiega la Mengers — che Lorne la sponsorizzava perché erano amanti». Si sbagliava. «La Fey è un'inflessibile monogama, allergica all'adulterio e sposata da sette anni con un uomo con cui sta da 14», scrive Vanity Fair. Jeff Richmond, compositore del Snl, suo partner di lavoro e padre della piccola Alice Zenobia, tre anni, conferma. «E' monastica — conferma Amy Poehler —. Il tipo che siede ai bordi della piscina dove tutti si tuffano nudi e poi ci scrive sopra una gag». Secondo i veterani di Snl è l'anti- Belushi: «La mia unica debolezza sono i pasticcini alla crema — confessa la Fey — non ho mai preso droghe e il fumo mi fa schifo ». Eppure anche lei ha un tallone d'Achille. «Sono finita dallo strizzacervelli perché, dopo gli attentati all'antrace dell'11 settembre, fui assalita da attacchi di panico. L'idea di un pericolo che scaturisce dal nulla mi sconvolge». Forse perché lei stessa ne fu vittima, a 5 anni, quando un folle sbucò da dietro un cespuglio e la sfregiò con un coltello, lasciandole una cicatrice ancora visibile sulla guancia sinistra. Un'esperienza traumatica che lei ha trasformato in comicità. «Non so cosa sia successo nella tua vita che ti ha trasformato in una macchina comica», fa dire a Baldwin (rivolto alla Lemon) in «30 Rock». «Magari è stato un busto antiscoliosi o un gambaletto correttivo che hai indossato da piccola. Comunque sia, sono contento di averti nella mia squadra».
Il nome "30 Rock" si riferisce al luogo in cui si trova il palazzo della General Electric, sede degli studi Nbc, al 30 Rockefeller Plaza di Manhattan. Oltre ad essere stato osannato dai critici e aver fatto razzia di premi (dal Golden Globe allo Screen Actors Guild Award), lo show ha catapultato l'ex Cenerentola nel ruolo che l'ha resa internazionalmente famosa. Quello di Sarah Palin nell'ormai mitica imitazione della candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa con cui nel settembre 2008 la Fey è tornata a Snl, cui aveva dato l'addio nel 2006. «A Nonpartisan Message from Governor Sarah Palin & Senator Hillary Clinton» (nei panni dell'ex first lady c'era Amy Poehler) divenne ben presto il video più visto di nbc.com, con 5,7 milioni di visite in pochi giorni. «Credo che gli dei ci abbiano sorriso mandandoci in terra la Palin», scherzò più tardi il produttore esecutivo di Snl. Spiegando che «grazie a Fay-Palin, l'audience è aumentata del 50% nella 34a stagione». Il 18 ottobre scorso la Fey ebbe un faccia a faccia con la vera Palin, ospite speciale della puntata. Una trovata che le costò gli anatemi della sinistra ortodossa (l'Huffington Post arrivò a paragonarla al leader del Ku Klux Klan David Duke) ma che, a detta del New York Times, «minò la credibilità della Palin, contribuendo alla sua sconfitta». Una bella rivincita per Elizabeth Stamatina Fey, nata a Upper Darby, un sobborgo di Filadelfia, da una broker greco-americana e un artista di origine tedesca. «Ero Tina Fey nei panni di Sarah Palin e la vera Sarah Palin durante la famosa puntata di «Saturday Night Live» brutta, coi piedi piatti e il sedere troppo grosso e al liceo e università non battevo un chiodo », spiega autoironica in una lunga intervista a Vanity Fair, dove rivela di essere stata vergine «sino ai 25 anni».
«Quando arrivò qui aveva un' aria goffa", ricorda Lorne Michaels, l'impresario dietro Snl e 30 Rock, «ma tutti se ne innamorarono per il suo senso dell'humour perfido e insieme irresistibile». Come ha fatto, il brutto anatroccolo, a trasformarsi in ciò che il New Yorker ha definito «il sex symbol di ogni intellettuale»? «Con la sua forza di volontà teutonica, ereditata dal padre», replica Michaels, «e un'etica del lavoro da stakanovista ». La sua metamorfosi a Hollywood è leggendaria. La superagente Sue Mengers aveva messo in guardia l'amico Lorne: «Non farla uscire dall'ufficio scrittori: non possiede il look dell'attrice». «Mi ero convinta — spiega la Mengers — che Lorne la sponsorizzava perché erano amanti». Si sbagliava. «La Fey è un'inflessibile monogama, allergica all'adulterio e sposata da sette anni con un uomo con cui sta da 14», scrive Vanity Fair. Jeff Richmond, compositore del Snl, suo partner di lavoro e padre della piccola Alice Zenobia, tre anni, conferma. «E' monastica — conferma Amy Poehler —. Il tipo che siede ai bordi della piscina dove tutti si tuffano nudi e poi ci scrive sopra una gag». Secondo i veterani di Snl è l'anti- Belushi: «La mia unica debolezza sono i pasticcini alla crema — confessa la Fey — non ho mai preso droghe e il fumo mi fa schifo ». Eppure anche lei ha un tallone d'Achille. «Sono finita dallo strizzacervelli perché, dopo gli attentati all'antrace dell'11 settembre, fui assalita da attacchi di panico. L'idea di un pericolo che scaturisce dal nulla mi sconvolge». Forse perché lei stessa ne fu vittima, a 5 anni, quando un folle sbucò da dietro un cespuglio e la sfregiò con un coltello, lasciandole una cicatrice ancora visibile sulla guancia sinistra. Un'esperienza traumatica che lei ha trasformato in comicità. «Non so cosa sia successo nella tua vita che ti ha trasformato in una macchina comica», fa dire a Baldwin (rivolto alla Lemon) in «30 Rock». «Magari è stato un busto antiscoliosi o un gambaletto correttivo che hai indossato da piccola. Comunque sia, sono contento di averti nella mia squadra».
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