lunedì 3 novembre 2008

NEWS - Bova Identity! Jack Bauer gli fa le pippe! Il bel Raoul nazionale in uno spy-thriller all'italiana (chi dovrà salvare dall'attacco batteriologico, la Gelmini o Brunetta?)

Articolo di Emilia Costantini
Raoul Bova: un James Bond all' italiana in una intricata vicenda di spionaggio. Per la prima volta, le trame inquietanti dei servizi segreti, quelli «sani» e anche quelli «deviati», diventano protagoniste di una fiction. «Intelligence» è l' action-movie che si sta girando in questi giorni a Roma, ma il set si sposterà poi in Romania e in Tunisia. Un kolossal da 16 milioni di euro, per esplorare il mondo delle spie, in Italia e su scenari internazionali, ponendo domande cruciali allo spettatore: qualcuno manipola le informazioni per tenerci all' oscuro di verità scomode? E ancora: quali sono le forze in campo che contrastano il terrorismo internazionale, quali sono gli eroi di questa battaglia combattuta nell' ombra? Precisa subito Bova: «Qui non sono l' eroe in senso classico. Semmai sono un uomo assetato di giustizia e di vendetta, un giustiziere vendicatore che si muove non in base a un' etica o a un' ideologia politica, ma al di fuori delle regole, accecato dalla rabbia e dalla sofferenza interiore. Un Bond più motivato, insomma, forse un eroe per caso, alla ricerca della verità, costretto a confrontarsi con un diabolico piano, destinato a sconvolgere non solo la sua vita, ma quella dell' intero pianeta». Prodotto dalla Taodue per Mediaset in 6 puntate, su Canale 5 dall' autunno 2009, è una nuova sfida televisiva con la regia di Alexis Sweet (il regista del «Capo dei capi»), dove si mescola la tradizione della fiction con i grandi film d' azione di scuola americana. Con Bova, è protagonista Ana Caterina Morariu e inoltre, tra gli altri, Irene Ferri, Massimo Venturiello, Vincent Riotta. Marco (Bova) è un ex parà che vede, o crede di vedere, la figlia morire in un tragico quanto crudele attentato terroristico. Il dolore e il rifiuto di questa morte assurda, lo portano ad arruolarsi nei servizi segreti italiani e ad entrare poi nello strisciante meccanismo del controspionaggio, in contatto con la Cia, il Kgb, la Securitate romena e altre intelligence di Paesi dell' Est. Dovrà quindi affrontare nemici e finti amici di ogni genere, in una intricata ragnatela di interessi nazionali e sovranazionali, ricatti, omicidi, ingiustizie. Riprende Bova: «Marco diventa spietato e, a un certo punto della storia, si trasforma in una cellula impazzita, che tutti vogliono fermare. Un fuggitivo che, ormai completamente solo, vive in un incubo, disposto a compromettere tutto, anche i suoi principi morali». Una corsa all' ultimo respiro, la sua, fino all' estrema impronunciabile rivelazione: un mostruoso attacco batteriologico (n.d.r.: vi ricorda qualcosa???), progettato contemporaneamente in quattro capitali europee. Nel tentare di sventare il multiplo attentato, Marco scoprirà che la figlia è ancora viva, ostaggio di terroristi. Interviene il produttore Pietro Valsecchi: «È una fiction fuori dai canoni del solito "televisionese". Un format italiano, dove una volta tanto non si vedono poliziotti o carabinieri, ma personaggi di cui noi cittadini sappiamo ben poco. Perché le cosiddette spie sono persone all' apparenza assolutamente normali, che magari si camuffano dietro un mestiere qualunque, che possono essere il vicino della porta accanto: un mondo parallelo, sotterraneo, dove perfino i "cattivi" sono in giacca e cravatta». Un format italiano, che strizza l' occhio però alla cinematografia d' Oltreoceano. Sottolinea il regista: «Sulla falsariga dei recenti 007 o di film come "The Bourne Identity" con Matt Damon, è un action-movie adrenalinico, un popcorn-movie, come si chiamano in America, per chi ama l' avventura incalzante, con scene rocambolesche che non lasciano spazio alla noia». Inseguimenti sui tetti con salti nel vuoto a 20 metri d' altezza, esplosioni, fughe spericolate in moto, combattimenti all' ultimo sangue: «In una scena - racconta Raoul - mi ritrovo attaccato al parabrezza di un' auto; in un' altra fuga, salgo e scendo le scale in motocicletta. Sul set siamo supportati da un autentico esercito di stuntmen, ma io non uso controfigure». Ci sono voluti mesi di preparazione fisica, infatti: un training intensivo in palestra per rinforzare i muscoli, con allenatori di arti marziali e con maestri d' armi, per imparare a maneggiare pistole, mitra, bombe a mano... Ma in tutta la rocambolesca vicenda, non manca la storia d' amore, quella che sboccerà tra Marco e Giada (la Morariu), avvenente spia coi tacchi a spillo: «È una donna fredda e determinata - spiega l' attrice -. Una donna-femmina, che punta tutto sull' azione, più che sull' emozione, ma alla fine anche lei si innamorerà». E la morale? Conclude Bova: «Non si traggono conclusioni o giudizi morali, ma riusciremo nell' intento se saremo in grado di far capire alla gente che dietro a una guerra o, peggio, dietro a un attentato si nascondono interessi non solo politici o di fede religiosa, ma anche e soprattutto economici. Interessi per i quali la vita umana conta ben poco».
("Corriere della Sera", 02.10.2008)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ennesima scopiazzatura...
ma non lo capiscono i programmatori italiani ke così facendo ci facciamo ridere dietro da tutti? ma una storia "originale" italiana non riusciamo proprio a scriverla???

sono esterefatta!

Miriam

Anonimo ha detto...

L'ennesima "bufala" di quella fotocopiatrice seriale che è Taodue...

Anonimo ha detto...

scandaloso!

Anonimo ha detto...

pensatela come velete, ma Raoul è un gran bel figo!

Anonimo ha detto...

ormai l'hanno capito tutti che Taodue non fa altro che prendere format stranieri e adattarli al nostro mercato...ma per fortuna le cose stanno cambiando: flop per DISTRETTO, RIS, CRIMINI BIANCHI...la gente ha capito che si tratta di "fotocopie" e preferisce gli originali (americani).

Anonimo ha detto...

ma Valsecchi non era quello che diceva che "CSI" ha copiato da "RIS"?
Ma vogliamo dar credito ancora a certe persone????
MA PER FAVORE!

Anonimo ha detto...

from basty

cioè, niente da togliere a Roul Bova, ke oltr ad essere un gran figo, per me è anche un grande attore....ma mi ritrovo pienamente d'accordo con i precedenti post....forse sarebbe stato originale se ci avessero pensato parecchi anni prima....qui in italia mi sa che manchiamo di fantasia,originalità e quindi alla fine ci ritroviamo sempre a prendere spunto dagli altri......dico io, qualcuno riuscirà a capirlo prima o poi ke serve un cambiamento radicale?!?!?!?

Anonimo ha detto...

Bova rappresenta la quitessenza dell'incapacità di saper fare telefilm

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