mercoledì 9 gennaio 2008

BOLLETTINO - Uno sciopero giusto ma prematuro
Lo sciopero degli sceneggiatori per far valere i propri diritti sulle vendite dei DVD e sugli eventuali utilizzi nei cosiddetti new media è sacrosanto. Ma forse prematuro. E' difficile prevedere da qui a 5 anni quale sarà l'effettiva fruizione dei telefilm. Davvero gli spettatori emigreranno dal piccolo schermo su internet, cellulari, Ipod, YouTube...? Ci sono voluti vent'anni per la definitiva affermazione popolare degli schermi LCD (e già sembrano superati...). Secondo una ricerca americana curata da Teletrax Publishing, nel 2012 il 40% del pubblico d'Oltreoceano sarà passato a seguire i programmi televisivi via Internet. Certo, ne è passato di tempo da quando gli sceneggiatori percepivano tra l'1.5% e l'1.8% sulle vendite dei VHS relativi alle loro opere. Nuovi media si sono affermati nell'epoca post-DVD, altri stanno per arrivare. In quest'ottica, sceneggiatori (e attori) sono scesi in strada a protestare, lasciando la Porsche e il visone sotto il tettuccio della villa con piscina. In un sol colpo, è nato il partito dei Writers Guild, potentissima fazione in grado di bloccare il piccolo schermo Usa, a un passo dal ricatto nella logica del "show must go on". C'è chi fa notare, parallelamente, che gli investimenti per il passaggio dei telefilm on line da parte degli studios e delle major comporti un periodo di transizione (anche economica) dove appare impossibile rassicurare appieno le tasche degli sceneggiatori. Si pensi soltanto alla recente possibilità di fruire on line delle serie tv cancellate sugli stessi siti dei network, chance che il pubblico non aveva qualche anno fa. Hanno ragione gli sceneggiatori a rivalersi su tali diritti, come sulla questione delle repliche e quant'altro. E' giusto mettere mano a quello che appare un Far West, ma forse sarebbe stato meglio aspettare che si plachino i venti di cambiamento (tecnologico) per fare il punto di una situazione in cui le previsioni si avvicinano più alle profezie al centro di "Medium".
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Gennaio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, e poi è troppo prolungato e penalizza le fasce più deboli dello spettacolo...

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