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"Weeds": altro che Wisteria Lane e Twin Peaks! Ad Agrestic non ci sono segreti
Articolo di Elena Palin
“Little boxes on the hillside, little boxes made of ticky tackyLittle boxes on the hillside, little boxes all the sameThere's a green one and a pink one and a blue one and a yellow oneAnd they're all made out of ticky tacky and they all look just the same.
And the people in the houses all went to the universityWhere they were put in boxes and they came out all the same,And there's doctors and lawyers, and business executivesAnd they're all made out of ticky tacky and they all look just the same”.
“Scatolette sulla collina, scatolette sincronizzate. Scatolette sulla collina,scatolette tutte uguali. Ce n'è una verde e una rosa, una blu e una gialla. Sono tutte sincronizzate e sembrano tutte uguali. E le persone nelle case sono tutte andate all'università. Dove sono state messe dentro scatole e ne sono uscite tutte uguali. Ci sono dottori e avvocati e dirigenti d'aziendaSono tutti sincronizzati e sembrano tutti uguali”
Non poteva esserci canzone migliore di quella di Malvina Reynolds per aprire uno dei telefilm più politicamente scorretti degli ultimi anni. Su queste note parte "Weeds" (“erbacce”), la serie creata da Jenji Kohan, in America in onda su Showtime già alla seconda stagione, in Italia attualmente in onda su Sky Show, dopo essere stata trasmessa a notte fonda da Raidue.
Personaggio principale è Nancy Botwin, interpretata da una fantastica Mary Louise Parker, casalinga disperata all’ennesima potenza che, dopo la morte del marito, per mantenere l’alto tenore di vita, si ritrova a spacciare marijuana. Personaggio principale, appunto, perché la vera protagonista di questo telefilm è la cittadina di Agrestic con le sue “scatolette tutte uguali”, i suoi “dottori e avvocati e dirigenti d’azienda tutti sincronizzati e tutti uguali”, che nascondono sotto un’apparente facciata di perbenismo, una serie infinita di vizi e tradimenti. A prima vista sembrerebbe un remake di Desperate Housewives, ma come dice Celia (Elizabeth Perkins), uno dei personaggi più controversi della serie, quando davanti ad una Nancy imbarazzata ammette candidamente di essere a conoscenza dei tradimenti del marito: “Lo sanno tutti, non ci sono segreti in questa città”. Ed è proprio questa la differenza con le casalinghe di Marc Cherry: ad Agrestic, tutti, anche se fingono di non sapere, sanno tutto di tutti. L’unico segreto è proprio quello di Nancy, la quale, paradossalmente, si distingue per una grande ingenuità che la porta ad accorgersi sempre in ritardo di tutto ciò che le accade intorno. A causa del suo “lavoro” Nancy vive in bilico tra due mondi: il mondo patinato dei bianchi, lussuoso e fondato unicamente sull’apparenza, in cui le coppie si sfasciano o sopravvivono grazie a massicce dosi di tranquillanti, e la periferia nera, dove risiede la famiglia da cui si rifornisce d’erba, capeggiata da Heylia, la quale, nel 5°episodio, giustamente sentenzia:”in questa casa regna la pace!” ma è subito pronta a lanciarsi sotto il tavolo e ad uscirne armata di mitra nel momento in cui i vetri vengono distrutti da una serie di colpi di pistola provenienti dall’esterno. Ma, nell’immaginario di Jenji Kohan, sono proprio i neri, l’irascibile Heylia, l’avida Vanita, e il sognatore Conrad, a vivere realmente e a rendersi davvero conto di ciò che li circonda, tanto che, nel primo episodio le mamme della scuola elementare osservano la borsa di Nancy con invidia, domandandosi come avrà fatto ad acquistarla, e sono invece i neri a notarne i difetti e le imperfezioni! Oltre a gestire i più assurdi clienti, la protagonista deve confrontarsi con i figli: il piccolo Shane che, traumatizzato dalla morte del padre, si ribella alle regole scolastiche scrivendo rap che inneggiano alla violenza contro i compagni e vendendo t-shirt con la scritta “Chris died for your sins”, e l’adolescente Sailas che viene beccato dalla polizia “strafatto di acido” e non accetta l’autorità della madre perché è a conoscenza della sua attività. Come se non bastasse, per casa girano la tata Lupita e il perdigiorno Andy, cognato di Nancy, forti elementi di comedy con le loro battute al vetriolo e le loro strampalate teorie. Nel 2°episodio, Lupita, messicana di circa sessant’anni, si lamenta per il caldo:”Creo que estoy in menopausa. Prima penso che devo avere altro bambino e piango. Dopo me recuerdo! No, porque estoy in menopausa! Y dico: Gracias a Dios!”. E come definire invece Doug, contabile di Nancy, e suo fedele cliente, che le suggerisce la copertura della pasticceria, e che si dichiara a favore di Bush perché, dice ad Andy, “Mi piace sua moglie. Compravo il fumo da lei quando ero studente!” ? Molto interessante l’elemento metatelevisivo –la tv nella tv- qui ampiamente sfruttato: è una videocamera a permettere il flashback (fiction italiane: prendete esempio!) dei protagonisti, mostrando le immagini di Giuda, ormai defunto, mentre era felice con la moglie e i figli; Lupita e Shane guardano continuamente Telemundo e Wilderness Channel dove va in onda il loro programma preferito “La caccia all’orso”. Il piccolo schermo è in continuazione al centro della sceneggiatura o sulla bocca dei personaggi: Nancy guarda Law & Order, perché trova “il detective Brisco molto confortante”, mentre la sua amica Celia, mentre è in appostamento per scovare il marito con la maestra di tennis, le confida candidamente: “Pensavo di inseguire quella troia di tennista e massacrarla con il cric della mia auto, ma non ho programmato la registrazione di "The Shield", quindi…Credo che me ne andrò a casa…Sai, adoro il protagonista!”. Ricapitolando: personaggi ben delineati nella loro complessità, dialoghi ritmati, battute fulminanti e una colonna sonora talmente perfetta in ogni scena da sfiorare in alcune sequenze quasi la regia del videoclip. Da vedere la fine del 4°episodio, nel quale sulle note di una musica rock che si alza a poco a poco, le scene si susseguono via via più freneticamente, diventando sempre più angoscianti, fino a quando entra in scena un aereo che scarica sulla casa di Celia una serie di casse di coca cola light: il tetto si distrugge, la musica si blocca, e Celia, noncurante della casa devastata, si rivolge al marito senza preamboli: “Ho il cancro”. SIGLA. Per approfondire meglio "Weeds", il canale Showtime ha dedicato al telefilm un ricchissimo sito -www.sho.com/site/weeds/home.do- in cui lo spettatore può immergersi completamente in questo mondo di eccessi, guardando le interviste “viziose” dei protagonisti, leggendo le loro biografie, e osservandoli nel “Behind the Scenes”. E’ inoltre possibile scaricare la colonna sonora di ogni singolo episodio e rivedere le parti che più hanno appassionato; entrare nello Store per acquistare le ultime novità della serie, scaricare podcasts e screensaver e, addirittura, intraprendere un viaggio in Agrestic sponsorizzato dall’Agrestic Tourism Board! Mentre all’epoca di "Twin Peaks" si organizzavano pullman che portassero al Double R Cafè, l’unico luogo reale della serie, poiché la cittadina aveva loco nella mente visionaria di David Lynch, nell’era delle nuove tecnologie basta un clic sul pulsante del mouse ed è possibile visitare, in compagnia del folle contabile Doug Wilson, una cittadina che nemmeno esiste!
And the people in the houses all went to the universityWhere they were put in boxes and they came out all the same,And there's doctors and lawyers, and business executivesAnd they're all made out of ticky tacky and they all look just the same”.
“Scatolette sulla collina, scatolette sincronizzate. Scatolette sulla collina,scatolette tutte uguali. Ce n'è una verde e una rosa, una blu e una gialla. Sono tutte sincronizzate e sembrano tutte uguali. E le persone nelle case sono tutte andate all'università. Dove sono state messe dentro scatole e ne sono uscite tutte uguali. Ci sono dottori e avvocati e dirigenti d'aziendaSono tutti sincronizzati e sembrano tutti uguali”
Non poteva esserci canzone migliore di quella di Malvina Reynolds per aprire uno dei telefilm più politicamente scorretti degli ultimi anni. Su queste note parte "Weeds" (“erbacce”), la serie creata da Jenji Kohan, in America in onda su Showtime già alla seconda stagione, in Italia attualmente in onda su Sky Show, dopo essere stata trasmessa a notte fonda da Raidue.
Personaggio principale è Nancy Botwin, interpretata da una fantastica Mary Louise Parker, casalinga disperata all’ennesima potenza che, dopo la morte del marito, per mantenere l’alto tenore di vita, si ritrova a spacciare marijuana. Personaggio principale, appunto, perché la vera protagonista di questo telefilm è la cittadina di Agrestic con le sue “scatolette tutte uguali”, i suoi “dottori e avvocati e dirigenti d’azienda tutti sincronizzati e tutti uguali”, che nascondono sotto un’apparente facciata di perbenismo, una serie infinita di vizi e tradimenti. A prima vista sembrerebbe un remake di Desperate Housewives, ma come dice Celia (Elizabeth Perkins), uno dei personaggi più controversi della serie, quando davanti ad una Nancy imbarazzata ammette candidamente di essere a conoscenza dei tradimenti del marito: “Lo sanno tutti, non ci sono segreti in questa città”. Ed è proprio questa la differenza con le casalinghe di Marc Cherry: ad Agrestic, tutti, anche se fingono di non sapere, sanno tutto di tutti. L’unico segreto è proprio quello di Nancy, la quale, paradossalmente, si distingue per una grande ingenuità che la porta ad accorgersi sempre in ritardo di tutto ciò che le accade intorno. A causa del suo “lavoro” Nancy vive in bilico tra due mondi: il mondo patinato dei bianchi, lussuoso e fondato unicamente sull’apparenza, in cui le coppie si sfasciano o sopravvivono grazie a massicce dosi di tranquillanti, e la periferia nera, dove risiede la famiglia da cui si rifornisce d’erba, capeggiata da Heylia, la quale, nel 5°episodio, giustamente sentenzia:”in questa casa regna la pace!” ma è subito pronta a lanciarsi sotto il tavolo e ad uscirne armata di mitra nel momento in cui i vetri vengono distrutti da una serie di colpi di pistola provenienti dall’esterno. Ma, nell’immaginario di Jenji Kohan, sono proprio i neri, l’irascibile Heylia, l’avida Vanita, e il sognatore Conrad, a vivere realmente e a rendersi davvero conto di ciò che li circonda, tanto che, nel primo episodio le mamme della scuola elementare osservano la borsa di Nancy con invidia, domandandosi come avrà fatto ad acquistarla, e sono invece i neri a notarne i difetti e le imperfezioni! Oltre a gestire i più assurdi clienti, la protagonista deve confrontarsi con i figli: il piccolo Shane che, traumatizzato dalla morte del padre, si ribella alle regole scolastiche scrivendo rap che inneggiano alla violenza contro i compagni e vendendo t-shirt con la scritta “Chris died for your sins”, e l’adolescente Sailas che viene beccato dalla polizia “strafatto di acido” e non accetta l’autorità della madre perché è a conoscenza della sua attività. Come se non bastasse, per casa girano la tata Lupita e il perdigiorno Andy, cognato di Nancy, forti elementi di comedy con le loro battute al vetriolo e le loro strampalate teorie. Nel 2°episodio, Lupita, messicana di circa sessant’anni, si lamenta per il caldo:”Creo que estoy in menopausa. Prima penso che devo avere altro bambino e piango. Dopo me recuerdo! No, porque estoy in menopausa! Y dico: Gracias a Dios!”. E come definire invece Doug, contabile di Nancy, e suo fedele cliente, che le suggerisce la copertura della pasticceria, e che si dichiara a favore di Bush perché, dice ad Andy, “Mi piace sua moglie. Compravo il fumo da lei quando ero studente!” ? Molto interessante l’elemento metatelevisivo –la tv nella tv- qui ampiamente sfruttato: è una videocamera a permettere il flashback (fiction italiane: prendete esempio!) dei protagonisti, mostrando le immagini di Giuda, ormai defunto, mentre era felice con la moglie e i figli; Lupita e Shane guardano continuamente Telemundo e Wilderness Channel dove va in onda il loro programma preferito “La caccia all’orso”. Il piccolo schermo è in continuazione al centro della sceneggiatura o sulla bocca dei personaggi: Nancy guarda Law & Order, perché trova “il detective Brisco molto confortante”, mentre la sua amica Celia, mentre è in appostamento per scovare il marito con la maestra di tennis, le confida candidamente: “Pensavo di inseguire quella troia di tennista e massacrarla con il cric della mia auto, ma non ho programmato la registrazione di "The Shield", quindi…Credo che me ne andrò a casa…Sai, adoro il protagonista!”. Ricapitolando: personaggi ben delineati nella loro complessità, dialoghi ritmati, battute fulminanti e una colonna sonora talmente perfetta in ogni scena da sfiorare in alcune sequenze quasi la regia del videoclip. Da vedere la fine del 4°episodio, nel quale sulle note di una musica rock che si alza a poco a poco, le scene si susseguono via via più freneticamente, diventando sempre più angoscianti, fino a quando entra in scena un aereo che scarica sulla casa di Celia una serie di casse di coca cola light: il tetto si distrugge, la musica si blocca, e Celia, noncurante della casa devastata, si rivolge al marito senza preamboli: “Ho il cancro”. SIGLA. Per approfondire meglio "Weeds", il canale Showtime ha dedicato al telefilm un ricchissimo sito -www.sho.com/site/weeds/home.do- in cui lo spettatore può immergersi completamente in questo mondo di eccessi, guardando le interviste “viziose” dei protagonisti, leggendo le loro biografie, e osservandoli nel “Behind the Scenes”. E’ inoltre possibile scaricare la colonna sonora di ogni singolo episodio e rivedere le parti che più hanno appassionato; entrare nello Store per acquistare le ultime novità della serie, scaricare podcasts e screensaver e, addirittura, intraprendere un viaggio in Agrestic sponsorizzato dall’Agrestic Tourism Board! Mentre all’epoca di "Twin Peaks" si organizzavano pullman che portassero al Double R Cafè, l’unico luogo reale della serie, poiché la cittadina aveva loco nella mente visionaria di David Lynch, nell’era delle nuove tecnologie basta un clic sul pulsante del mouse ed è possibile visitare, in compagnia del folle contabile Doug Wilson, una cittadina che nemmeno esiste!
3 commenti:
WEEDS E' STUPENDO!
BRAVA ELENA, SOTTOSCRIVO
è il miglior telefilm dell'anno
Brava Elena. Weeds è Geniale nella costruzione e Tecnicamente perfetto...ma Il sito americano di Weeds risponde in questo modo...
"Sorry!
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