NEWS/L'EDICOLA DI LOU - Il mistero dei dati di "Lost"
Spostato di giorno per non naufragare contro il Festival di Sanremo, ieri "Lost" ha guadagnato pochissimo (9.06% di share), seppure in una serata dove si è registrato il prevedibile basso ascolto per il difficile film "Cuore sacro" di Ozpetek su Canale 5 (14.26% di share) e l'appena discreto 22.39% di share per "Medicina Generale" su Raiuno (già troppo per il "Grey's Anatomy" della mutua!). Boom di ascolti per le reti satellitari (8.13% di share in prima serata) che contavano sul posticipo di B Modena-Juventus, a riprova che l'Auditel è stato ritarato per rendere più rappresentativi i dati di SKY&Co., a discapito delle reti generaliste che quando trasmettono una serie tv già passata sul satellite devono prevedere una variabile in ribasso nei rilevamenti.
Sul pubblico di "Lost" e delle serie di culto è intervenuto anche Aldo Grasso sul "Corriere della Sera" di ieri (26.02.2007)
"Come nei vecchi circuiti cinematografici, che prevedevano prima, seconda e terza visione, così per la tv di oggi lo spettacolo si articola, talvolta, in tre tempi distinti. E' accaduto per la seconda, attesissima stagione della serie di culto «Lost», approdata dopo ben due anni e mezzo sulla tv generalista. Gli spettatori sono molto calati rispetto alla prima stagione, passando da una media di quasi 4 milioni, a poco meno di due milioni e mezzo. Nel frattempo era accaduto qualcosa: i più appassionati avevano già visto le puntate. Il caso di «Lost» è esemplare di un sistema televisivo multi-piattaforma non ancora compiuto, come è quello italiano. La seconda stagione di «Lost» ha avuto il suo primo impatto con i telespettatori italiani fuori dalla tv. Il «core fandom», i fan duri e puri, hanno «scaricato» la serie da internet e l' hanno vista sullo schermo del pc. Ma quanti sono questi appassionati? La stima non è semplice: si tratta di un fenomeno del tutto underground. Ma, considerato il fatto che le connessioni «a banda larga», ovvero le linee internet super-veloci, hanno raggiunto gli 8 milioni; e valutata la velocità e la frequenza con cui le puntate vengono «richieste» nelle comunità «peer-to-peer», come «eMule», si può fare una stima di qualche decina di migliaia di webspettatori. A questi vanno aggiunti i fan di «secondo grado», che hanno fruito della serie su «Fox» nel pacchetto Sky. Per alcune puntate il barometro Auditel (dati ufficiosi) ha raggiunto i 500mila spettatori. Infine arrivano i «Losties» della tv generalista. Negli Usa questo «consumo multi-piattaforma» è diventato business grazie a siti come iTunes da cui si scaricano le puntate a 1,99 dollari. Sono sufficienti questi numeri, ovvero quelli dei fan più appassionati, per spiegare il calo di «Lost» su Raidue? A ben vedere no, perché la tv raggiunge comunque la platea potenziale più ampia. E, come gli Usa insegnano, il «consumo multi-piattaforma» ingenera per lo più un passaparola che rafforza, invece che indebolire, gli show sulla tv generalista (come per il seguitissimo e «scaricatissimo» «Grey' s anatomy»)".
(Aldo Grasso)
Spostato di giorno per non naufragare contro il Festival di Sanremo, ieri "Lost" ha guadagnato pochissimo (9.06% di share), seppure in una serata dove si è registrato il prevedibile basso ascolto per il difficile film "Cuore sacro" di Ozpetek su Canale 5 (14.26% di share) e l'appena discreto 22.39% di share per "Medicina Generale" su Raiuno (già troppo per il "Grey's Anatomy" della mutua!). Boom di ascolti per le reti satellitari (8.13% di share in prima serata) che contavano sul posticipo di B Modena-Juventus, a riprova che l'Auditel è stato ritarato per rendere più rappresentativi i dati di SKY&Co., a discapito delle reti generaliste che quando trasmettono una serie tv già passata sul satellite devono prevedere una variabile in ribasso nei rilevamenti.
Sul pubblico di "Lost" e delle serie di culto è intervenuto anche Aldo Grasso sul "Corriere della Sera" di ieri (26.02.2007)
"Come nei vecchi circuiti cinematografici, che prevedevano prima, seconda e terza visione, così per la tv di oggi lo spettacolo si articola, talvolta, in tre tempi distinti. E' accaduto per la seconda, attesissima stagione della serie di culto «Lost», approdata dopo ben due anni e mezzo sulla tv generalista. Gli spettatori sono molto calati rispetto alla prima stagione, passando da una media di quasi 4 milioni, a poco meno di due milioni e mezzo. Nel frattempo era accaduto qualcosa: i più appassionati avevano già visto le puntate. Il caso di «Lost» è esemplare di un sistema televisivo multi-piattaforma non ancora compiuto, come è quello italiano. La seconda stagione di «Lost» ha avuto il suo primo impatto con i telespettatori italiani fuori dalla tv. Il «core fandom», i fan duri e puri, hanno «scaricato» la serie da internet e l' hanno vista sullo schermo del pc. Ma quanti sono questi appassionati? La stima non è semplice: si tratta di un fenomeno del tutto underground. Ma, considerato il fatto che le connessioni «a banda larga», ovvero le linee internet super-veloci, hanno raggiunto gli 8 milioni; e valutata la velocità e la frequenza con cui le puntate vengono «richieste» nelle comunità «peer-to-peer», come «eMule», si può fare una stima di qualche decina di migliaia di webspettatori. A questi vanno aggiunti i fan di «secondo grado», che hanno fruito della serie su «Fox» nel pacchetto Sky. Per alcune puntate il barometro Auditel (dati ufficiosi) ha raggiunto i 500mila spettatori. Infine arrivano i «Losties» della tv generalista. Negli Usa questo «consumo multi-piattaforma» è diventato business grazie a siti come iTunes da cui si scaricano le puntate a 1,99 dollari. Sono sufficienti questi numeri, ovvero quelli dei fan più appassionati, per spiegare il calo di «Lost» su Raidue? A ben vedere no, perché la tv raggiunge comunque la platea potenziale più ampia. E, come gli Usa insegnano, il «consumo multi-piattaforma» ingenera per lo più un passaparola che rafforza, invece che indebolire, gli show sulla tv generalista (come per il seguitissimo e «scaricatissimo» «Grey' s anatomy»)".
(Aldo Grasso)
4 commenti:
Davvero strani i dati di LOST: il fatto che sia decisamente calato di qualità e appeal non spiega la "fuga" del pubblico...
Confermo....io l'ho visto scaricato da internet in lingua originale e sottotitolato.
E vi assicuro che come me hanno fatto in tantissimi!
io l'ho scaricato e continuo a scaricare la terza..(così come faccio con Grey's)tuttavia in assenza di altro continuo a vederlo su rai 2
il problema secondo me è in parte la messa in onda del tf, precedente alla tv pubblica,di sky, e poi il fatto che un telefilm come Lost ha bisogno di non avere uno stacco così lungo tra 1 stagione e l'altra altrimenti l'interesse del pubblico svanisce.inoltre secondo me i promo fatti da rai2 non sono stati così allettanti...
Così parlò il direttore di Raifiction Agostino Saccà: “Se le serie americane come Desperate Housewife e Lost fanno ascolti il tutto il mondo e su Raidue no, vuol dire che qualcosa non va e bisogna lavorare non tanto sul prodotto quanto sulla piattaforma». Tradotto: le fiction sono belle, è la rete che è brutta.
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