martedì 7 novembre 2006

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

LA STAMPA
La censura di "casa" anche per il "Dr. House"?
Per ora è solo il caso di una congiunzione «e», uscita a sorpresa nel titolo, dove nell'originale c'era una ben più polemica preposizione «contro». Ma i soliti sospetti partono velocissimi su Internet. Allora, che cosa dobbiamo aspettarci domani sera da Dr House e Dio? Nel comunicato ufficiale di Italia 1 la congiunzione «e» ha preso il posto di un netto «versus». E così per la puntata in questione si comincia a sentire odore di censura. Dr House versus God, questo il titolo originale, è uno degli episodi forti della seconda serie del telefilm lanciato con successo dalla Fox esattamente due anni fa. Tra i fans italiani del cinico dottore televisivo si teme il peggio, che cioè i dialoghi più crudi vengano sforbiciati, e non manca chi ha segnalato preventivamente la questione su vari siti, a partire dal forum di Aldo Grasso. Del resto, brucia ancora il precedente della puntata sulle suore della prima serie, dove qualche solerte funzionario Mediaset aveva pensato bene di far «saltare» i due dialoghi più crudi, per esempio un paragone sopra le righe tra le suore e i nazisti, o la piccata accusa di Dr House alla superiora di averlo guardato addirittura con «lussuria». Questa settimana l'argomento delicato dei rapporti con la religione parte dal caso di un ragazzo che viene ricoverato per disturbi neurologici e che vanta poteri di comunicazione soprannaturali. Dr House vuole operare il paziente al cervello, e il ragazzo si rifiuta perché teme che gli voglia togliere appunto la facoltà di parlare con Dio. E questo dà agli sceneggiatori la possibilità di far esprimere di nuovo sulla religione Dr House, che ingaggia addirittura una sfida con Dio sulla sua regolare lavagnetta, mostrando il consueto volto di scettico crudo, se non di classico ateo-con (nel senso di confessante ateismo). A Italia 1 questa volta assicurano: «Non risulta che nulla sia stato toccato rispetto agli originali», e per il caso della passata edizione parlano di semplici «problemi di adattamento e di doppiaggio». Vi è da notare che finora è stata conservata quella certa durezza di fondo in più della seconda serie, che è ancor meno politically correct della prima, come si è visto anche nell'episodio della settimana scorsa. I risultati si vedono anche sul piano dell'audience e Dr House è arrivato ormai al sorpasso su L'Isola dei famosi, e finora nessuna bestemmia di Ceccherini ha invertito il trend. Aldilà dell'Auditel, questo nuovo telefilm americano di qualità ha vinto comunque la battaglia contro il degrado della tv da reality: perciò, con un eventuale ulteriore censura sulla puntata Dr House versus God, a Mediaset rischiano l'autogol più clamoroso. Non c'è bisogno di un'altra prova per convincerci che viene lasciata passare solo la volgarità autentica dei reality-trash, o dei finti ring stile Buona domenica, perché è sempre rigorosamente travestita d'ipocrisia. E poi, con tutti i santi e i papi che ci toccano ogni anno per fiction, meno di un'ora d'irrilegione del Dr House sa in fondo di piccolo risarcimento per gli scettici.
(Paolo Martini, 07.11.2006)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

scandaloso!

Anonimo ha detto...

Ebbene Si!!!!
sono pienamente d'accordo con l'autore dell'articolo.Basta censure,basta ipocrisie, se qualcosa non mi piace cambio canale.
W House W CSI W i telefilm........

Anonimo ha detto...

A Italia 1 usano le forbici come Edward

Anonimo ha detto...

Normale amministrazione

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