sabato 6 maggio 2006

TELEFILM FESTIVAL 2006 – Cronaca della Prima Giornata del IV “Telefilm Festival”. “The O.C.”, “Dr.House”, “Lost” e il dibattito con Aldo Grasso, Giorgio Gori e Simona Ventura fiammeggiano alla partenza
Festival bagnato, festival fortunato. Se vale il famoso detto, il IV “Telefilm Festival” è partito oggi sotto i migliori auspici: il primo giorno dell’unica manifestazione interamente dedicata alle serie tv ha registrato il record di presenze per la prima giornata nonostante la pioggia che cadeva su Milano. L'ampia sede dell’Apollo spazioCinema è diventata la centrale dei telefilm anche grazie ai molti stand sparsi per i corridoi e le entrate dei cinema. Non mancavano i manichini ritraenti il volto di personaggi noti di serial (il più ammirato quello di Angel, accanto al quale più di una ragazza si è fatta fotografare), nonché una lavagna gigante dove poter lasciare commenti e pensieri (i più numerosi riguardavano messaggi d’amore per Benjamin McKenzie).

La mattina alle 11.30, ha aperto le danze la conferenza stampa di Jimmy. Lesbiche di classe, gay americani, documentari sul sesso (anche esplicito), serie canadesi alla “Twin Peaks” e un reality-show con Gene Simmons dei Kiss impegnato a mettere in subbuglio un tranquillo college inglese. Al “Telefilm Festival”, dove ha presentato il nuovo palinsesto, Jimmy (canale 140 di SKY) si accredita come il canale più trasgressivo della tv italiana con un mix di titoli che coniugano qualità e temi forti. Dall’11 maggio parte il terzo ciclo inedito di “The L Word”, ritratto di un gruppo di lesbiche di Los Angeles con a capo l’affascinante Jennifer Beals, l’ex interprete di “Flashdance” al cinema. In accoppiata al serial-lesbo che ha suscitato clamore in America e che inzia ad avere un suo pubblico (anche eterosessuale) in Italia, Jimmy farà seguire – sempre in una serata a tema omosessuale – “Queer as folk”, con protagonisti questa volta uomini gay americani. “Ci orientiamo anche al di fuori dell’America – ha spiegato oggi Giusto Toni, Direttore generale Digicast – come ad esempio con la serie canadese ‘Grand Ourse’, che ricorda per ambientazione ‘Twin Peaks’ e la serie inglese ‘Suburban Shootout’, una sorta di ‘Desperate Housewives’ nella campagna british in cui le casalinghe si combattono a colpi di bazooka e viagra all’ora del the”. Altre serie a sfondo sessuale sono invece “Show me yours” incentrata sulle fantasie sexy di una coppia di scrittori e “G Spot”, la storia autobiografica di un’attrice che dal cinema di serie A è passata alle luci rosse. Spazio anche a un reality come “Rock School”, in cui la rockstar Gene Simmons dei Kiss deve creare una band hard rock cercando i componenti in un rigido conservatorio inglese. Antonella Attenni, Direttore dei programmi di Jimmy, ha poi illustrato i temi anche dei documentari “Real Sex” che faranno da corollario a “The L Word” e “Queer as folk”: nei reportage, luci accese su stranezze sessuali del secolo in corso, dal regista specializzato in porno sott’acqua ai virtuosi che si sono specializzati nella “samba del pene”. Infine Giusto Toni, alla notizia che “Popetown”, lo scandaloso cartoon sul Vaticano che ha creato proteste e polemiche in tutto il mondo è andato in onda su MTV in Germania, il direttore che mesi fa ha deciso di non trasmetterlo dopo le roventi polemiche “da AN alle BR”, ha chiosato: “Ora che MTV in Germania lo ha trasmesso, chissà, potremmo ripensarci…”.

Mentre le puntate inedite del terzo ciclo di “The O.C” registravano già da oggi il pienone di sala in attesa dell’exploit di domenica alla presenza di Benjamin McKenzie (atterrato oggi a Milano con la mamma) e Kelly Rowan, ha attirato grandissima curiosità l’incontro-scontro tra “Lost” (per il quale si è registrato il pienone per l’anteprima della doppia puntata finale) e "L’Isola dei famosi”: ne hanno discusso il critico tv Aldo Grasso, la conduttrice Simona Ventura, il presidente di Magnolia Giorgio Gori e la docente di fiction della Cattolica Stefania Carini. Questo il resoconto dell’Ansa sull’appuntamento seguitissimo dal pubblico.
(ANSA) - MILANO, 5 MAG - E' la grande metafora del naufragio e della conseguente rinascita a nuova vita l'elemento che piu' accomuna prodotti televisivi differenti come il serial 'Lost' e 'L'isola dei famosi'. Questo il punto di partenza di un dibattito tra produttore e conduttrice del reality, Giorgio Gori e Simona Ventura, e il critico Aldo Grasso, che si e' tenuto oggi al Telefilm Festival di Milano. Secondo Ventura, "il concetto alla base dei due prodotti e' simile: da una parte la sopravvivenza, dall'altra l'introspezione perche', come dico spesso, l"Isola' e' psicanalisi collettiva, e se all'inizio si partecipava per tornare alla notorieta' ora vedo che i naufraghi tornano cambiati interiormente, non so se piu' ricchi o piu' poveri, perche' solo qualche raro esempio torna peggiorato e non si riprende". Il piu' lampante, secondo Simona, e' Zequila: "che e' tornato, ma non e' piu' rientrato nel suo corpo". D'altronde, 'Er mutanda' e' entrato nel cast solo in sostituzione di un ritiro, "ed erano tre anni - rivela Ventura - che ci assillava". La scelta del cast, per il reality, e' fondamentale, "almeno quanto la sceneggiatura per 'Lost' perche' - argomenta Gori - i personaggi si fanno portatori di storie e noi dobbiamo individuare nella personalita' dei concorrenti la presenza di alcune cariche esplosive che possano dar vita a qualcosa di interessante per il pubblico". Il fine - precisa la showgirl - non e' la polemica: "le botte tra Antonella Elia e Aida Yespica non erano previste e non sono i litigi a fidelizzare lo spettatore, ma la semplicita' dell'idea". In fondo, riflette Gori, "l'isola e' un gioco moralistico, dove il pubblico e' chiamato a riconoscere chi e' vero e chi e' finto, chi e' subdolo e chi e' sincero e, non a caso, le prime tre edizioni sono state vinte dai 'buoni': Sergio Muniz, Walter Nudo e, a suo modo, anche Lory del Santo". Tra L'Isola e Lost c'e' un altro punto di contatto: "entrambi sono dei punti di arrivo per dei generi: Lost per la fiction, mentre l'Isola e' quello, provvisorio, del reality perche' contiene commedia, dramma, soap, talk show, tanti generi popolari riuniti in tre ore con una densita' che di solito non c'e"'. Gli fa eco la conduttrice: "sui reality si e' speculato in Italia, dove se una cosa va bene si dice che e' trash, spazzatura, da condannare, invece l'Isola e' divertimento, ironia, emozione, una specie di teatro senza pretese educative, che ha anche dato vita a nuovi momenti di aggregazione". Nel successo del reality, dice ventura commentando il flop della trasmissione 'A spasso nel tempo' condotta da Carlo Conti, "conta pero' anche la figura del conduttore". Lei, in particolare, si dice talmente "innamorata dell'Isola" da seguirla anche come spettatrice e da provare un po' di invidia per i concorrenti. Il dibattito, come facilmente immaginabile dagli ospiti, ha riguardato molto piu' il prodotto italiano che quello americano anche perche' "io e la Ventura abbiamo un problema in comune - dice Gori facendo drizzare le orecchie ai cronisti - il lunedi' sera abbiamo le prove di Music Farm e 'Lost' non lo possiamo vedere!". Lui pero' se lo fa registrare, mentre lei gia' sa che recuperera' le puntate perse quest'estate, "visto che Marano (direttore di Rai Due, ndr) riprogrammera' tutta la prima serie".

In serata l’appuntamento clou non ha tradito le attese: “Dr.House” ha praticamente riempito la sala più grande e alla fine dei due episodi è scoppiato l’applauso finale del pubblico.
E mentre in tarda serata si presentava il “CSI” tedesco alla presenza dei dirigenti del network RTL, fuori smetteva di piovere. Una pausa notturna in attesa di un altro diluvio di telefilm domani (o meglio, oggi) e domenica…
A domani (o meglio, tra poche ore)!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La prima giornata è stata memorabile, intensa e interessante. L'incontro con Grasso-Gori-Ventura bellissimo e approfondito. Lost e DR. House bellissimi. Complimenti agli oragizzatori: il posto poi è bellissimo, una favola per chi ama i telefilm.

Anonimo ha detto...

Gori-Ventura-Grasso memorabili: incontro interessantissimo, stimolato benissimo da Stefania Carini. sarebbe degno di una puntata di "Otto e mezzo" su La7. Complimenti a chi l'ha ideato, così come molto interessanti sono stati tutti gli altri dibattiti: il festival si vede anche da questo. Bravissimi!

pablito ha detto...

SUlla ventura preferisco astenermi.
Invece bellissimi DR House ed Angel

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