martedì 19 aprile 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Supergirl", introspezione teen con super-poteri
"Supereroi, e ancora supereroi. L'immaginario contemporaneo, al cinema come in televisione, non sembra più fare a meno di personaggi dagli abiti sgargianti e dai poteri eccezionali, in costante lotta contro un male che mette a rischio le persone comuni, le citta, il pianeta intero. L'eroe uguale ma diverso da tutti noi, i miti fondativi, le incertezze e le difficoltà fino all'inevitabile vittoria finale contro il nemico riescono a mettere in luce le contraddizioni e le inquietudini del nostro tempo, a livello individuale come a quello sociale, proprio mentre ci intrattengono e ci rassicurano. E probabilmente questa la ragione del radicato successo delle varie riletture degli universi narrativi di Marvel e DC Comics. E sono questi i temi anche di «Supergirl», serie che espande il mondo DC proponendo una parafrasi, in chiave femminile, del mito di Superman (Premium Action, sabato, alle 21.10). Kara Zor-El, prima della distruzione di Kripton, è spedita sulla terra a proteggere il cuginetto, appunto Super-man: qualcosa però va storto, e sarà lei ad arrivare sulla Terra molti anni dopo il previsto, in un mondo dove già l'uomo d'acciaio protegge Metropolis. Kara allora segue tutta la trafila: è adottata da una famiglia di National City, i Danvers, ha una sorella che la protegge, Alex (Chyler Leigh), lavora in un grande gruppo editoriale al servizio dell'ambiziosa Cat Grant (Calista Flockhart, già protagonista di «Ally McBeal»). Scritta da Ali Adler, Andrew Kreisberg e Greg Berlanti (che dopo «Brothers and Sisters» e «Dirty Sexy Money» si è buttato sui supereroi, firmando «Arrow», «Flash» e «Blindspot»), la serie comincia quando Kara Danvers comincia a fare i conti con i suoi poteri e la sua identità, uscendo allo scoperto e attirando su di sé le attenzioni di numerosi villain. Ed è l'introspezione del teen drama, insieme a qualche accenno di commedia, a rendere la serie qualcosa di più di un semplice doppione". (Aldo Grasso, 13.04.2016)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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