LA VITA E' UNA COSA SERIAL - Se a tener alta la creatività Usa sono le sit-com viene da ridere
Ci vorrebbe il WWF per le serie storiche e classiche. Un’etichettatura DOC per evitare imitazioni, storpiaggini, dilatazioni. Anzi, più che il WWF, il WTF, ovvero quell’espressione popolare e certamente grezza, altresì efficace, che spopola nelle community social americane e non solo: What The Fuck! (col punto interrogativo d’ordinanza). Mai come negli ultimi tempi l’Oltreoceano seriale minaccia remake e reboot come se piovessero. In ordine sparso, sono in cantiere o in fieri i rifacimenti-sequel-riassemblaggi di “Streghe”, “La Signora in Giallo”, “Radici”, nonché l’adattamento tv di “Dal tramonto all’alba” di Tarantino-Rodriguez. Ultimo in ordine di apparizione, il progetto della traduzione televisiva di "Ghost", con Patrick Swayze che si rivolta nella tomba di ceramica. Si sussurra addirittura di un sequel di “Tre cuori in affitto” con la stessa interprete degli anni ’70, Suzanne Somers (titolo da suggerire: “Tre cateteri in affitto"); in questo caso si è rasentato l’oltraggio proponendo la parte dello scomparso protagonista John Ritter al figlio Jason, il quale si è sdegnosamente rifiutato alla stessa velocità di Bale sulla fascia del Real. In questo contesto di depressione creativa, o di paura di floppare con nuove idee e linguaggi sperimentali, emergono alcuni esempi che indicano nelle sit-com il vento (refolo?) della creatività Usa in panne (si veda qui). Se non fosse così, verrebbe da piangere (o da ridere, visto che si tratta di comedy…). (ld)
Ci vorrebbe il WWF per le serie storiche e classiche. Un’etichettatura DOC per evitare imitazioni, storpiaggini, dilatazioni. Anzi, più che il WWF, il WTF, ovvero quell’espressione popolare e certamente grezza, altresì efficace, che spopola nelle community social americane e non solo: What The Fuck! (col punto interrogativo d’ordinanza). Mai come negli ultimi tempi l’Oltreoceano seriale minaccia remake e reboot come se piovessero. In ordine sparso, sono in cantiere o in fieri i rifacimenti-sequel-riassemblaggi di “Streghe”, “La Signora in Giallo”, “Radici”, nonché l’adattamento tv di “Dal tramonto all’alba” di Tarantino-Rodriguez. Ultimo in ordine di apparizione, il progetto della traduzione televisiva di "Ghost", con Patrick Swayze che si rivolta nella tomba di ceramica. Si sussurra addirittura di un sequel di “Tre cuori in affitto” con la stessa interprete degli anni ’70, Suzanne Somers (titolo da suggerire: “Tre cateteri in affitto"); in questo caso si è rasentato l’oltraggio proponendo la parte dello scomparso protagonista John Ritter al figlio Jason, il quale si è sdegnosamente rifiutato alla stessa velocità di Bale sulla fascia del Real. In questo contesto di depressione creativa, o di paura di floppare con nuove idee e linguaggi sperimentali, emergono alcuni esempi che indicano nelle sit-com il vento (refolo?) della creatività Usa in panne (si veda qui). Se non fosse così, verrebbe da piangere (o da ridere, visto che si tratta di comedy…). (ld)
3 commenti:
non se ne può più di remake!
altra serie "tratta da": http://insidetv.ew.com/2013/11/13/beowulf-syfy/
bastaaaaaaaa remakeeeeeeee
Posta un commento