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Il "Re" degli scrittori "de paura" ha snocciolato su "Entertainment Weekly" la Top 20 dei Cult del 2011. Tra dischi, romanzi e film, Stephen King ha piazzato anche un pokerissimo di serie tv. Al 19esimo posto è finita "The Walking Dead", con la motivazione che "vorrei che i sopravvissuti fossero meno verbosi, in tutte quei dialoghi sul Significato-della-Vita-dopo l'Apocalisse". Al 18esimo risalta l'inglese "The Hour", "un racconto di supense di spie ed omicidi con tanto di inedito triangolo amoroso". Undicesimo posto per "Revenge", con la chiosa che "non c'è una soap opera così cool dai tempi di 'Dallas'". Salendo su si arriva al quarto posto per "Sons of Anarchy" ("ha ritrovato l'anima, Kurt Sutter ha svelato il cuore nero dell'America e possiede un motore Harley"), mentre il primo piazzamento spetta a "Breaking Bad": "una grande cosa dove la recitazione, la regia, il soggetto e l'allucinata fotografia del New Mexico si congiungono come in una bomba legata ad una sedia a rotelle. La recitazione di Bryan Cranston ed Aaron Paul è la migliore che abbia mai visto negli ultimi anni, mentre Giancarlo Esposito (nel ruolo di Gus Fring) dà vita al miglior cattivo mai visto in una serie. 'Breaking Bad' ha ora superato 'I Soprano' e, sebbene ami Steve Buscemi, anche 'Boardwalk Empire'. La serie è un 'American classic'". Prosit.
2 commenti:
Su BB son stra-d'accordo, su walking Dead meno, anche se rispetto alla prima serie è calalta d'intensità, finalmente qualcuno cita SoA...era ora!
ammettiamolo, TWD è di una noia mortale
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