CORRIERE DELLA SERA
La sfida ambiziosa di "Romanzo Criminale"
"La prima serie si era chiusa con la morte del Libanese, la seconda si apre con i funerali - siamo nel «dopo Libano» -, tra i vapori emessi «dal mondo delle anime decomposte» (Sky Cinema 1, giovedì, ore 21). Quello che un tempo era azione si risolve ora in ripensamento, in una sinistra contabilità di crimini, in una solitudine che riesce persino a mettere in ridicolo «la grandezza del male». Prodotta da Cattleya, diretta da Stefano Sollima e con l' editing di Giancarlo De Cataldo, sceneggiata da Daniele Cesarano, Paolo Marchesini, Barbara Petronio, Leonardo Valenti, è iniziata la seconda serie di «Romanzo criminale», uno dei pochi prodotti di fiction italiana degno di un respiro internazionale (nonostante una storia di violenza, tipicamente italiana, sia così caratterizzata, così romanesca, ai limiti della coattaggine). Chi ha ucciso il Libanese? Più che il mandante fisico, agli autori sembra interessare il mandante morale, un tarlo che rischia di disgregare la banda. Le pistole sparano ancora, i servizi tessono le loro torbidezze, la mala tiene sotto scacco Roma, ma una stupidità sanguinaria non riesce più a lasciare il segno di una malvagità vera. Il misfatto si è fatto quotidianità. Cos' è successo? Perché cominciano ad apparire i primi flashback del rimorso? Il fascino di questa seconda serie sembra non consistere più nell' esplosione della violenza, nel racconto dei reati commessi dalla banda della Magliana; appare invece il desiderio di cogliere il «retroscena» del crimine, rivelare tutto ciò che è profondo, sempre sospeso tra la meschinità (il Freddo, il Dandi, Bufalo, Scrocchiazeppi si comportano da bulli di periferia) e la tragicità, tra lo squallore di una bar e le «mani sulla città». La svolta narrativa consiste non tanto nella ricerca di chi ha ucciso il Libanese quanto piuttosto nell' intravvedere il demonio che abita gli esseri umani, nel risalire all' origine delle azioni. Una sfida ambiziosa, contaminando i generi".
(Aldo Grasso, 20.11.2010)
2 commenti:
la prima puntata pessima
troppo presto per giudicare, anche se il sospetto di un peggioramento c'è già
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