

"Non è un caso che ai vertici del genere seriale di tutti i tempi ci siano due telefilm medici come 'ER' e, appunto, 'Dr. House'. Ormai è nelle corsie ospedaliere che scorre la vita vera. Si provano il dolore, la malattia, la speranza, la gioia, la delusione. Si parla di eutanasia, di fede, di generosità, di solidarietà. Si affronta anche la morte, alla larga dagli happy end di un tempo. C'è spazio anche per temi inediti come il mobbing, mentre tra un'intervento e l'altro possono nascere anche la passione e l'amore, come succede in 'Grey's Anatomy', altra serie medica di successo. Un realismo a tutto tondo, quello dei medical drama, che stride con quanto succede nei reality-show...".
"Del resto - conclude l'Accademia dei Telefilm - vale quanto detto dall'ex Presidente del network NBC, Don Ohlmeyer: 'guardare un telefilm è come assistere ad un intervento a cuore aperto del Dottor Christian Barnard. Tu sai che lui è il migliore nel suo campo, che tutto è perfettamente pulito e sterilizzato. Sai di avere il meglio che ci possa essere. Ma la forza di un telefilm di successo sta nel far credere al telespettatore che il paziente sul lettino dell'operazione sia suo figlio'".
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