NEWS - Netflix, è passata la moda? Abbonati in fuga, il titolo crolla...Finirà come Blockbuster?
Articolo tratto da "Italia Oggi"
Netflix piange: incrementa assai meno del previsto il numero dei suoi
abbonati e crolla in Borsa. Battuta d'arresto o esplosione di una bolla?
E poi: questa crisi è una buona o una cattiva notizia? Per molti versi
buona, anzi ottima. Vediamo perché. Netflix, la tv online più celebre e
temuta (dai network televisivi tradizionali) del mondo, si è imposta,
con 87 milioni di abbonati, grazie a una semplicità di accesso e di
ricerca, unita a una vastità di scelte e a un'economicità di prezzo,
senza precedenti. Ma il vero boom, la web-tv su cavo l'ha ottenuto
meritoriamente indovinando alcune «fiction» che l'hanno consacrata e
fatta amare. E qui, direbbe Totò, casca l'asino. I successi imperniati
sulla creatività hanno il difetto di essere effimeri e reversibili,
perché tale è la natura umana: oggi ci piace l'operetta, e ci andiamo
tutti pazzi, domani passa la moda, arriva quella del rock'n roll e
l'operetta resta un gusto di pochi. La Metro Goldwin Mayer era la numero
uno ed è fallita... Questo gioco dei cicli emotivi fa parte dei nostri
archetipi e guai, guai seri, se le tecnologie lo distruggessero: la
nostra creatività, che ci distingue dalle bestie, finirebbe tritata da
un algoritmo, e non
da esso potenziata come lo fu dalla macchina per scrivere o dalla
cinepresa.
Quindi? Semplice: le serie di maggior cassetta di Netflix «tirano meno»,
perché tutte le mode passano; e i giocherelli digitali graditi agli
abbonati non sono la «killer application» (la «trovata assassina», per
usare il solito gergo da fessi) che si pensava. Tutto qui: ed è qui
anche la buona notizia, che la creatività fa ancora e sempre la
differenza. Piccolo-grande corollario: potersi scegliere in pace, tra
infinite opzioni, ciò che si preferisce vedere è bello. Ma non è l'unico
modo gradevole di vivere. Scegliere costa fatica, innanzitutto. E
limita l'esplorazione almeno quanto appare agevolarla, perché fatalmente
si tende a scegliere cose note o almeno fantasticate, ma l'ignoto si
tende a scartarlo. I vecchi palinsesti televisivi prescrittivi (alle 20
il tg, alle 20,30 la satira, eccetera) sembrano stantii, ma sono
confortevoli, come tutte le abitudini. «Arto', fa' caldo, sto' stanca,
vedi che fanno su Raiuno», è e rimarrà un'esigenza anti-scelta.
Quindi Netflix non sarà il cianuro dei network televisivi tradizionali,
li affiancherà senza soppiantarli. Ce lo ricordiamo Blockbuster?
Sottocasa, migliaia di film da scegliere e affittare per poco, e ti
compravi pure i pop-corn. E' durato dieci anni. E del resto, per finire
con un sacrilegio, anche al colosso Sky, re delle comode tv a pagamento,
se togli il calcio e il porno quanto business resta?
lunedì 1 agosto 2016
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