L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Boardwalk Empire", il maestoso finale di un eroe tragico senza redenzione
"«Siate onesti e leali ragazzi, in ogni vostra stagione, quando il bene è
in tenzone con il male?». Si apre alla ricerca di una bussola morale la
quinta e ultima stagione della maestosa «Boardwalk Empire» (Sky
Atlantic, mercoledì, 21.10). Sul racconto aleggia un senso di malinconia e
decadenza: il senso della fine (della serie, ma anche dell'impero che
il gangster Nucky Thompson ha costruito ad Atlantic City) incombe. I
primi episodi sono intessuti di molti flashback, che riportano
all'infanzia di Nucky (Steve Buscemi): le origini umili, il travagliato
rapporto con il padre violento, la morte tragica della sorella,
l'ambizione bruciante e il desiderio di riscatto sociale. Il racconto
dell'infanzia di Nucky parla della sua perdita dell'innocenza, ci spiega
come la sua vita adulta sia stata il prodotto di spinte contrastanti,
slanci verso il bene e irrimediabili tracolli verso il male. Ogni
episodio vissuto da bambino è un simbolo, un peccato originale, e quelle
che sembrano coincidenze diventano prefigurazioni del futuro. È come se
questi flashback rileggessero le passate stagioni di «Boardwalk»
inquadrandole in una cornice morale. Intanto nel «presente» (corre
l'anno 1931), a New York si costruisce il Rockefeller Center ma sono
ancora forti gli echi della grande depressione, mentre Nucky si trova a
l'Havana per intessere rapporti con alcuni senatori americani e
prepararsi a pilotare il «Paese più assetato della terra» fuori dal
Proibizionismo a suon di rum Bacardi. Appare anche un giovane Joseph
Kennedy, non molto schizzinoso nell'intessere rapporti con la mafia Usa.
Terence Winter, l'autore della serie, è chiamato a un confronto
obbligato con l'ambiguo finale della sua altra creatura, i
«Soprano». L'attesa per il destino finale di Nucky è alta, l'eroe tragico
non cerca mai redenzione ma il verdetto degli sceneggiatori sul
personaggio dovrà arrivare, a sancire chi è colpevole e chi innocente". (Aldo Grasso, 22.01.2015)
martedì 3 febbraio 2015
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