venerdì 9 gennaio 2015

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Se "Downton Abbey" diventa più soap
"I tempi cambiano a «Downton Abbey»: il processo di democratizzazione avanza, la crisi economica erode il patrimonio ereditato da Lord Grantham, il vento del socialismo lambisce la tenuta. I tempi cambiano anche per la collocazione nel palinsesto: stretto su Rete4 tra «Centovetrine» e «Vento di passioni», la celebre serie inglese sembra accentuare il lato soap, che già è robusto di suo (giovedì, ore 21.20). Eppure è sempre un piacere seguirla: sarà per il capovolgimento attraverso cui la servitù sembra ancora più restia ai cambiamenti del padronato, sarà per quel perfezionismo che manca alla nostra fiction (la serie è un affresco d'epoca maniacalmente curato in ogni minimo dettaglio, dalla rappresentazione del cibo, agli abiti, alla postura che gli attori devono mantenere in scena), sarà per le dinamiche sociali fra «servo» e «padrone», secondo una consolidata tradizione drammaturgica inglese, sarà perché il mondo, come sostiene il maggiordomo Charles Carson, «gira attorno a una tavola ben apparecchiata», sta di fatto che la creatura di Julian Fellowes (il cui titolo nobiliare completo è Barone Fellowes di West Stafford), conservatore, di dichiarate simpatie monarchiche, è il racconto di un lento naufragio, che ha preso le mosse da quello vero del Titanic. A «Downton» il cambiamento fa paura: dai piccoli dettagli della vita quotidiana (ogni volta, tocca a Lady Violet esprimere il disgusto per il nuovo) ai grandi ideali, tutto è intriso di nostalgia per un tempo che si percepisce come irrimediabilmente finito, per uno stile di vita che è stato sacrificato sull'altare del «progresso» sociale. Come ogni soap che si rispetti (in questo caso ci troviamo di fronte a una soap «culturale»), «Downton Abbey» procede per colpi di scena emotivi, in un terreno dove soldi e sesso (molto mascherato), intesi come dinamiche di potere, rappresentano motori importanti per innescare gli snodi del racconto". (Aldo Grasso, 03.01.2015)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ascolti pessimi, giusto?

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