(ANSA) - ROMA - E' ormai un fenomeno globale The Big Bang Theory, la sitcom con Jim Parsons, Johnny Galecki e Kaley Cuoco, insieme, fra gli altri, a Simon Helberg, Kunal Nayyar,
Melissa Rauch e Mayim Bialik su due giovani e geniali scienziati nerd, contornati da amici, colleghi e ragazze, di cui il 22 maggio escono i cofanetti con la quinta e sesta stagione, editi da Warner Bros Entertainment Italia. Negli Usa la settima stagione (da noi ora in onda in prima visione sul canale pay Joi) ha avuto picchi di oltre 20 milioni di spettatori e la sitcom e' gia' stata rinnovata per altre tre stagioni. I fans, molto attivi anche su internet, sono sempre di piu' in tutto il mondo, Cina compresa, dove pero' la sitcom e' finita recentemente sotto la scure dei censori, che l'hanno inclusa, con The Good Wife, Ncis e The practice, fra i programmi di cui e' stata ordinata la rimozione dai canali in streaming, sui quali The Big Bang Theory aveva accumulato oltre un miliardo e 300mila visualizzazioni. I cinesi pero' non ci vogliono rinunciare: ne verra' mandata una versione 'ripulita' sulla China Central Television. Il successo della situation comedy ideata da Chuck Lorre e
Bill Prady e' anche di critica: fra i tanti premi vinti ci sono ben cinque Emmy, di cui tre conquistati da Jim Parsons, che con il suo humour caustico ha reso il suo personaggio, Sheldon Cooper, fisico teoretico pieno di manie, appassionato di fantascienza e un po' misantropo, una nuova icona televisiva. Un trionfo, per lui, Johnny Galecki e Kaley Cuoco, anche 'economico': infatti i tre attori sono passati dal guadagnare 60mila dollari a episodio nel 2007 ai 350 mila dollari per episodio di oggi.

Parsons (che ha fatto coming out nel 2012), dopo la chiusura giovedi' scorso della settima stagione di The Big Bang Theory, sta per tornare sul piccolo schermo come coprotagonista, nel ruolo gia' interpretato tre anni fa a Broadway, di The normal heart l'atteso film tv di Ryan Murphy, con Mark Ruffalo, Julia Roberts e Alfred Molina, al debutto sull'Hbo il 25 maggio, tratto da una piece autobiografica di Larry Kramer, che racconta l'impatto dell'epidemia dell'Aids negli anni '80 sulla comunita' gay newyorchese.
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