Stracult e Stracotti - …ovvero
la serie che questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola
di Stargirl!
Questa
settimana di inizio estate segna il ritorno sul piccolo schermo
dell’irresistibile duo comico composto da Elijah Wood e Jason Gann, protagonisti di Wilfred,
che lo scorso 28 giugno ha riaperto i battenti con la sua seconda serie.
Poco
meno di un anno fa Ryan e Wilfred ci avevano salutati con un cliffhanger di
stagione della miglior serie, oggi li ritroviamo a distanza di quattro mesi
rispetto agli ultimi eventi. Ryan si trova ricoverato in una clinica
psichiatrica per cercare una risposta a tutte quelle domande che da troppo
tempo gli affollano la mente, mentre il vecchio Wilfred sta ancora cercando di riprendersi
dopo l’incidente subito… Ma la vera chicca di questa season premiere è una
guest star d’eccezione: un Robin Williams sornione e sempre in forma. Tutti
gli elementi che avevano caratterizzato così bene la scorsa stagione, sembrano quindi
essere rimasti intatti: il black humour,
le battute politically
s-correct, la presenza scenica e
l’affiatamento perfettamente bilanciati dei due characters principali e la
storia. Già, perché Wilfred è una delle poche sitcom che non si regge su una
trama prettamente verticale, anzi il suo arco narrativo si sviluppa in maniera
continuativa: perdersi anche un solo episodio potrebbe significare mancare
snodi decisivi della trama principale. Garzie a questi e a molti altri punti di
forza, lo show targato FX si aggiudica di diritto il titolo di Stracult della settimana.
Continuando
a parlare di sitcom, l’anno “telefilmico” che sta per concludersi (il Capodanno
per le serie TV si aggira intorno agli inizi di settembre infatti) ci ha
riservato parecchie sorprese: passando per le novità più salienti, 2 Broke Girls,
Apartment 23
e Suburgatory,
fino ad altre ormai consolidate e sempre convincenti, come How I Met Your Mother, Happy Endings,
The Big Bang
Theory.
In estate è ancor più facile che ci piombi letteralmente addosso una nuova comedy da guardare nei “temi morti” sotto all’ombrellone o mentre si pedala sulla cyclette.
Ogni tanto incappiamo in quella giusta, lo scorso anno avvenne con Wilfred appunto, ogni tanto restiamo con l’amaro in bocca di fronte a una sitcom poco riuscita, come nel caso di Baby Daddy, in onda sulla Abc Family.
È ora di sfatare un mito: i bambini, la pupù, le pappe e i tre uomini e un bebè, non fanno più ridere. Facciamocene una ragione.
Come già scritto qualche mese riguardo a Up All Nights, non basta mettere in piedi uno sketch con un neonato urlante e infarcito di contrattempi e imprevisti per far scattare la risata. Non più quantomeno.
In estate è ancor più facile che ci piombi letteralmente addosso una nuova comedy da guardare nei “temi morti” sotto all’ombrellone o mentre si pedala sulla cyclette.
Ogni tanto incappiamo in quella giusta, lo scorso anno avvenne con Wilfred appunto, ogni tanto restiamo con l’amaro in bocca di fronte a una sitcom poco riuscita, come nel caso di Baby Daddy, in onda sulla Abc Family.
È ora di sfatare un mito: i bambini, la pupù, le pappe e i tre uomini e un bebè, non fanno più ridere. Facciamocene una ragione.
Come già scritto qualche mese riguardo a Up All Nights, non basta mettere in piedi uno sketch con un neonato urlante e infarcito di contrattempi e imprevisti per far scattare la risata. Non più quantomeno.
Stracotta come poche, Baby Daddy ha per protagonista Ben, Jen-Luc Bilodeau (attore
canadese che molti ricorderanno in Kyle XY), e verte su un plot prevedibile e banale:
Ben scopre di essere papà quando una sua ex fiamma gli fa trovare la piccola
Emma fuori dalla porta con un biglietto d’addio nel pacco dei pannolini. Dall’oggi
al domani quindi, con l’aiuto del fratello e del suo coinquilino nerd, s’improvvisa
genitore con tutti i rischi che questo ruolo comporta.
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