NEWS - Fermi tutti: il "Dr. House" non esiste! Medici italiani in rivolta contro i telefilm medici: più realistico l'Alberto Lupo de "La Cittadella" (bum!)
Roma (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Pazienti con malattie rarissime e mortali, strappati alla grande falce da acume scientifico e, non nascondiamolo, da esami super sofisticati e
costosissmi vanno bene nei serial tv americani. La realta' di casa nostra e' differente, cosi' come e' pretestuoso far vedere allo spettatore-paziente che tutte le malattie si possono risolvere. Significa stravolgere la realta' di una sanita' italiana che lavora duramente". Anche Mauro Martini, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), dice la sua entrando nel dibattito sugli 'eroi in corsia' celebrati in fiction e serial tv, miti contro i quali parte della classe medica italiana ha puntato il dito. "Basare la realta' della medicina italiana sulle fiction - sottolinea in una nota Martini - e' alquanto irreale, come non e' possibile entrare nel merito delle scelte di programmazione, visto che l'audience impera e che un produttore televisivo o cinematografico attua un"analisi dei bisogni dello spettatore' prima di finanziare un programma o un serial. Esempi come 'Doctor House' o 'ER' mostrano una medicina romanzata, alla 'Dottor Kildaire' dei giorni nostri. Negli anni '60 un indimenticabile sceneggiato televisivo, interpretato da Alberto Lupo nelle vesti di protagonista, raccontava la vita di un medico inglese. Si tratta de 'La Cittadella', tratto dal romanzo di Cronin. Quello sarebbe l'esempio da seguire - conclude Martini- ovvero di un medico che in una zona mineraria inglese cerca di seguire il suo dettame etico e di guarire, con i mezzi a disposizione, i malati, quelli reali. Nelle fiction odierne, i malati sono invece distanti dalla realta'", conclude il presidente dello Snami.
mercoledì 20 agosto 2008
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2 commenti:
certi medici sono da ricovero!
un'occasione persa per stare zitti...
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