venerdì 29 agosto 2008

NEWS - Camici di forza! Da stasera "Terapia d'urgenza", il "Grey's Anatomy" italiano (e Sergio Muniz scimmiotta Patrick Dempsey...)
(ANSA) - ROMA - Un'equipe di quindici medici, tirocinanti e paramedici, raccontati nelle ambizioni professionali e nelle aspirazioni private, tra diagnosi, rapporto con i pazienti e casi ispirati a fatti di cronaca che movimentano un pronto soccorso milanese: e' un po' la via italiana a "Grey's Anatomy", uno dei medical drama piu' amati, "Terapia d'urgenza", la nuova serie in diciotto puntate che arriva da stasera, venerdi' 29 agosto, su Raidue in prima serata. Come accade nelle corsie del Grace Hospital di Seattle, anche "Terapia d'urgenza" punta sull'umanita' dei protagonisti, sugli stress fisici ed emotivi piu' che sui particolari delle attivita' mediche, ma anche su vicende della realta' quotidiana, l'emarginazione sociale, la tossicodipendenza, l'alcolismo, l'anoressia, la droga, i trapianti e la donazione di organi, la fecondazione assistita, l'aborto. C'e' il primario sicuro ed esigente (Cesare Bocci); il chirurgo tutor degli specializzandi, burbero almeno all'apparenza (Rodolfo Corsato); la donna chirurgo che gli fa da contraltare con la disponibilita' e la dolcezza (Antonella Fattori); la capo infermiera molto efficiente e precisa (Daniela Scarlatti); la dottoressa (Milena Miconi) che porta scompiglio nelle vite dei colleghi (Sergio Muniz e Marco Basile); la pediatra determinata (Alessia Barela) che trova una vera amica nella piu' intuitiva delle infermiere (Elisabetta Rocchetti). Nel cast anche Michele Cesari, Giusy Frallonardo, Andrea Marrocco, Leonardo Ruta, Max Pisu. Con "Terapia d'urgenza", diretto da tre registi (Gianpaolo Tescari, Lucio Gaudino e Carmine Elia), realizzato da Videomedia per Rai Fiction e ispirato alla serie spagnola Hospital Central (25-26% di media di share su Telecinco), la Rai e' tornata a produrre fiction a Milano - in linea con la missione affidata in particolare a Raidue - a 27 anni da "Storia di Anna", lo sceneggiato di Salvatore Nocita con Laura Lattuada. I numeri sintetizzano l'imponente sforzo produttivo: tre anni di preparazione, nove mesi di lavorazione e riprese, 150 persone tra maestranze e troupe impegnate quotidianamente negli studi di via Mecenate, un teatro di posa di 1.500 metri quadrati sui quali e' stato costruito ex novo un ospedale con 29 ambienti diversi. Durante la lavorazione e' morto uno stuntman, Niccolo' Ricci, e proprio a lui la rete, la produzione e il cast hanno voluto dedicare il progetto: ''Era uno dei piu' bravi - ha sottolineato il capostruttura di Rai Fiction Francesco Nardella - e per una tragica fatalita' e' morto durante uno dei casi piu' semplici che era abituato ad affrontare nel suo lavoro''. Se Raidue e' pronta a scommettere sul successo della serie (''L'abbiamo coccolata e adeguatamente promossa, anche durante le Olimpiadi'', dice il direttore Antonio Marano, sottolineando ''la forza del linguaggio e del ritmo''), a Rai Fiction stanno gia' scrivendo il seguito, annuncia Nardella, che non si lascia pero' trascinare nella polemica sollevata dall'Ordine dei medici contro l'assenza della figura del medico di famiglia nel racconto tv: ''Non possiamo raccontare tutto. Altrimenti saremmo come il cartografo del racconto di Borges che deve disegnare una mappa grande quanto il mondo''. ''L'esperienza milanese - racconta Cesare Bocci, caro al pubblico per il personaggio di Mimi' Augello in Montalbano - e' stata una scoperta: abbiamo trovato un territorio vergine per la fiction, con un entusiasmo che forse qui a Roma si e' un po' perso. E abbiamo incontrato tanti bravi attori di teatro della provincia del Nord che faranno la fortuna di questa serie, come i piccoli ruoli hanno segnato il successo di Montalbano''.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Muniz è bellissimo ma è un tordo rispetto a Patrick...

Anonimo ha detto...

Muniz: tanto bello quanto incapace

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