BOLLETTINO - Telefilm, bye-bye! Quando i contratti (e le bizze) sono una cosa serial
Jorja Fox è solo l'ultima "volpina" che scende da un telefilm sulla cresta dell'onda. Un pò per claustrofobia professionale, un pò per divismo, un pò per egocentrismo talvolta anche per alcolismo, sono numerosi gli attori che hanno sbattuto la porta (o talvolta l'hanno trovata chiusa) delle serie tv che li hanno consacrati star a livello mondiale. Più di recente ha fatto scalpore la lite contrattuale tra la ABC Television e Kathering Heigl di "Grey's Anatomy", quest'ultima sul piede di guerra dopo aver chiesto un aumento di salario che solitamente non dovrebbe essere reso pubblico. Mentre il licenziamento di Isaiah Washington per cause omofobe è stato alla fine un autogol d'immagine (non tanto per la decisione condivisibile, quanto per il ritardo della stessa), la produzione di "G'sA" se l'è giocata bene in merito alla dipartita di Kate Walsh, spedita a dar vita allo spin-off "Private Practice" dopo che i sondaggi interni (e in questo caso riservati) davano ormai il suo personaggio - la dottoressa Addison Montgomery - più amata della collega protagonista Meredith Grey (come dar torto ai risultati del referendum, del resto? C'è un essere vivente che si metterebbe mai con quella gatta morticia di Meredith? Dottor Stranamore santo subito!). "Ogni volta che un attore vede le sue negoziazioni in prima pagina - chiosa il manager Howard Bergman, espertissimo di situazioni critiche di questo tipo nello star-system americano - ha perso fondamentalmente la sua battaglia. E poi lasciare una serie di successo a seguito di una rinegoziazione di contratto, è un suicidio professionale". Così sembrava in effetti per David Caruso dopo il bye-bye definitivo a "NYPD" nella seconda stagione (l'attore chiedeva un compenso di 100.000 dollari a puntata contro i 20.000 del primo ciclo; la produzione arrivò ad offrirgli 80.000 dollari); scomparso dalle scene e degno di "Senza Traccia" fino al ritorno in grande stile in "CSI: Miami" (2002). Stessa sorte anche per Patricia Heaton, al centro di un dibattito contrattuale per "Tutti amano Raymond" e ora di nuovo in scena con "Back to you". "Alla gente non importano le controversie dietro il set - chiosa Heaton - al pubblico interessa che il tuo personaggio vada avanti, si affeziona, ti adotta come uno di famiglia...". Memorabile fu il licenziamento di Hunter Tylo dal cast di "Melrose Place" nell'aprile del 1996 per la sua gravidanza, nonostante la firma contrattuale per un impegno di altri 4 anni: l'attrice è stata sostituita da Lisa Rinna, che è rimasta a sua volta incinta durante le riprese con tanto di copertina di "Playboy" in stato interessante nel settembre '98. Davanti alla prospettiva di licenziare anche quest'ultima, i produttori si sono arresi e hanno modificato la sceneggiatura inserendo una gravidanza nella trama, dando alla Tylo un argomento in più per accusare di discriminazione i responsabili del serial. Alla fine, Hunter Tylo ha ottenuto uno storico risarcimento di quasi 5 milioni di dollari (4 milioni per aver subito "stress emotivo" e 894.601 dollari per i danni economici causati dalla rottura del contratto): la giuria ha deliberato che la maternità non avrebbe in alcun modo impedito alla donna di recitare la parte della seduttrice. Sempre Aaron Spelling dovette far fronte all'abbandono del set di Farraw Fawcett al termine della prima stagione di "Charlie's Angels", anche se il suo contratto prevedeva un altro anno da protagonista: l'anno successivo, una disputa legale obbligò l'attrice dai capelli più vaporosi del globo a recitare in altri 6 episodi (in seguito venne sostituita da Cheryl Ladd). Di bizze in serie, del resto, sono pieni gli archivi. Dall'addio annunciato della coppia di "CHiPs" Erik Estrada-Larry Wilcox (salvo poi tornare sulle loro sgommate quando vennero sostituiti), ai divismi di Bruce Willis e Cybill Shepherd, che per i rispettivi impegni furono costretti a girare separatamente molte scene di "Moonlighting", fino alla bestiale gelosia di Melanie Griffith durante la produzione di "Miami Vice", nel quale comparve da guest-star e consacrò il suo primo flirt con Don Johnson: i rumors sussurrano che fu lei a "far fuori" Sheena Easton dal cast del serial che in quel momento viveva il suo climax new romantic con la storia d'amore tra Sonny e la cantante Caitlin Davies. Tra uno sciopero e l'altro di autori e attori sui set "Usa e getta", resta da capire se sul piccolo schermo convenga puntare su un buon agente, un valido avvocato o un addetto stampa di grido. Con una triade vincente di tali figure, ormai si riescono a vincere i processi-show penali, figuriamoci se non si scuce qualche dollaro in più nei contratti...
(Articolo di Leo Damerini pubblicato su "Telefilm Magazine" di Dicembre)
sabato 8 dicembre 2007
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3 commenti:
Complimenti. Vi ho trovato tramite Fonzie e devo dire che siete tra i più informati della rete.
Fonzie non sbaglia mai! Heyyyyyyyyyyyyy
Katherine Heigl è degna di Hitchcock
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