giovedì 25 aprile 2019

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Game of Thrones", grandioso racconto allegorico sul potere
"Se non fosse che il mezzo di trasporto è inusuale, un drago, si potrebbe pensare a una fuga romantica tra Jon Snow e Daenerys Targaryen, come due fidanzatini. Se non fosse che a Grande Inverno siamo alla vigilia di una grande e decisiva battaglia fra i Sette Regni e gli Estranei, guidati dal Re della Notte, vivremmo come una soap le preoccupazione della Madre dei Draghi nei confronti dell'ostilità di Sansa. A tua sorella non piaccio» dice Daenerys a Jon e fortuna che i suoceri sono già stati tolti di mezzo. II primo episodio dell'ottava e ultima stagione di Games of Thrones è una sorta di reunion, un grande gioco di sguardi (per l'occasione è cambiata la sigla d'apertura). La grande barriera è aperta e le terre che circondano Grande Inverno sono ora un enorme accampamento: ogni giorno continuano ad arrivare alleati, carri, armi (Sky Atlantic, lunedì, ore 21,15). Così, tutti i protagonisti si ritrovano per fare fronte comune e assistere, quasi coralmente, all'unico vero colpo di scena: Sam svela a Jon la verità, cioè che lui è il figlio di Lyanna Mormont e Rhaegar Targaryen, cosa che fa di lui il legittimo erede al trono. Cosa farà l'ex Re del Nord? Lo dirà a Daenerys, di cui è palesemente innamorato? O sceglierà di tenere per sé questo segreto, per non rischiare di perdere l'alleata più preziosa e potente che ha? Come ogni saga che si rispetti, anche quella tratta dai libri di George RR Martin si disperde nei mille rivoli delle linee narrative ed eccita la fantasia allegorica, una vera ghiottoneria per i cacciatori di metafore. Games of Thrones è un grandioso racconto sul potere, capace di costruire un mondo complesso, ambiguo ma, nello stesso tempo, coerente, in cui tutti i sentimenti e i valori sono così estremi perché spesso vissuti come primordiali. Dietro la finzione del fantasy è come se le emozioni si depurassero per tornare a una loro scaturigine". (Aldo Grasso)

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