SGUARDO FETISH - Cin Cin al 2018! Le serie tv abbattono il taboo della vista del seme, da "Girls" a "Girlfriend Experience", da "The Deuce" a "Insecure"
Articolo tratto da "Mic"
Meglio eiaculare tardi che mai, potrebbe dire qualcuno, vista l’improvvisa comparsa del seme sui network a pagamento e nelle serie tv, finora estromessi dallo schermo. A parte un accenno in ‘Sex and the City’ nel 1999, il punto di svolta forse è stato un episodio di ‘Girls’ di Lena Dunham nel 2013. Lo sperma di recente è apparso in ‘Insecure’, in una scena di “Girlfriend Experience”, dove la escort si ripulisce lo stomaco dopo il climax del cliente, in ‘The Deuce’ con la prostituta interpretata da Maggie Gyllenhaal. Il tabù, secondo la scrittrice e sessuologa Logan Levkoff, sta nel fatto che non amiamo parlare dei fluidi che il nostro corpo produce (incluse le mestruazioni), perciò sebbene la vista dello sperma sia normale durante una scena di sesso, il pubblico non la tollera. O non la tollerano gli investitori in pubblicità. Infatti sembra che questo tipo di contenuto marchi la differenza fra i canali premium e quelli ‘regolari’. Bisogna sempre vedere il perché si fa questa scelta. In ‘Girls’ probabilmente serviva a mettere sullo stesso piano uomini e donne, visto che i corpi femminili sono stati sempre esposti, o a dare autenticità al piacere. Serve a distanziare l’orgasmo maschile dal porno, e aiuta il fatto che appare in serie come ‘Insecure’, ‘Girls’, ‘Girlfriend Experience’, ‘Big Mouth’, tutte create o co-create da donne. Le scene sono viste dalla prospettiva femminile, provocano il disgusto, la rabbia, l’umiliazione della protagonista e sovverte la fantasia pornografica maschile. Il rischio sono sempre i gruppi di controllo tipo il ‘Parents Television Council’, che ad esempio monitora ‘Big Mouth’, la serie animata per adulti di Netflix che non solo ha mostrato eiaculazione in cartoni, ma anche il dialogo con lo sperma evacuato. I genitori si sono lamentati, i difensori rispondono che omettere le polluzioni notturne significa stigmatizzare una realtà biologica. Il che apre anche il dibattito sull’accesso a certi programmi e sulla supervisione dei genitori: il problema non sono gli autori dei contenuti, ma gli adulti che devono proteggere i figli. Insomma, dobbiamo abituarci ai nostri sgraditi fluidi corporei, come alla violenza gratuita e alla volgarità in tv. Per molti questo è un progresso. Come si dice, quando il genio è uscito dalla lampada, non puoi rimandarlo indietro.
domenica 31 dicembre 2017
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