NEWS - La metà delle visioni on demand in Italia riguarda le serie tv. Al primo posto Netflix, di poco dietro Infinity e poi Skyonline. Sette internauti su dieci guardano i telefilm sul mobile. La spesa degli italiani per i video on line aumentata del 27% nell'ultimo anno
News tratta da "Corriere Economia"
Schermi
ultra-luminosi e sempre più grandi, da 5 o 5,5 pollici. Processori più
rapidi. Maggiore autonomia e connessioni veloci con il 4G. Grazie a
queste evoluzioni lo smartphone si sta trasformando nella nuova
televisione. Fa concorrenza non solo allo schermo piatto da salotto, ma
anche ai tablet. Per la prima volta quest anno oltre la metà dei video
online nel mondo (il 51%) sono stati guardati sugli schermi mobili. Lo
rivela il Global Video Index 2016 di Ooyala, indagine diffusa il 30
settembre che ha tracciato il consumo di 3,5 miliardi di video visti in
streaming da 220 milioni di internauti. Non solo i video brevi condivisi
gratis su YouTube e Facebook, ma anche quelli più lunghi, on demand:
l'indagine indica che i «power user», i più assidui, sono gli abbonati
ai servizi Svod (Subscribers video on demand, il video online in
abbonamento) come Netflix o Amazon Prime Video. Nel 76% dei casi
guardano contenuti televisivi, serie o show sul dispositivo mobile
almeno due o tre volte alla settimana. Le nuove abitudini
stanno contagiando anche gli italiani: sono 2 milioni e 250 mila gli
utenti di SkyGo, il videostreaming su tablet e smartphone per i clienti
abbonati da un anno a Sky che permette di vedere 40 canali e migliaia di
titoli on demand di cinema o serie tv. «Sui canali prevale lo sport
visto dal 70% degli spettatori, nell'on demand il 50% delle scelte è
invece sulle serie tv», precisano in SkyItalia. A spingere la visione
sul mobile non sono solo l'immediatezza e la comodità, ma anche la
possibilità di commentare in tempo reale con gli amici sul telefonino
ciò che si guarda. «La spesa dei consumatori italiani per i contenuti di
video online in abbonamento, o Svod, è cresciuta del 27% nell'ultimo
anno e vale la metà del mercato totale Internet, ossia circa 50 milioni
di euro — spiega Andrea Lamperti, direttore dell'Osservatorio Internet
Media del Politecnico di Milano —. Sono oltre 3 milioni gli italiani che
hanno utilizzato almeno un servizio Svod, considerando gli utenti
paganti e quelli che sono nel periodo di prova, secondo la nostra
ricerca in collaborazione con Doxa». L'arrivo di Netflix ha dinamizzato
il mercato con un duplice effetto: ha spinto i player già presenti a
migliorare la loro offerta e ha aumentato l'interesse dei consumatori.
Il modello Svod piace non solo per la facilità di connessione e
l'offerta a basso costo (7,99 euro al mese quella di base su Netflix,
5,99 su Infinity, 9,99 il pacchetto Serie tv o il pacchetto Cinema sulla
NowTv di Sky, lanciata a giugno), ma anche per la scelta personalizzata
e la flessibilità. L'istituto di ricerche Nextplora ha condotto sullo
Svod un sondaggio nazionale in giugno (600 intervistati dai 18 ai 55
anni). «II 15% degli intemauti adulti in Italia nell'ultimo anno ha
consumato contenuti video sulle piattaforme di streaming a pagamento —
dice il manager director Massimo Ni-
colini —. È un mercato nuovo, ancora molto variegato e dinamico. Al
primo posto tra le ragioni di scelta cë la convenienza. Segue la
possibilità di accedere ovunque al servizio, anche in mobilità, quindi
la mancanza di un vincolo contrattuale». Oltre la metà degli
intervistati è ricorsa al videostreaming per vedere serie-tv o film e la
scelta del servizio vede al primo posto Netflix (48%), seguito da
Infinity (Mediaset) al 40% e Skyonline (ora NowTv) al 37 per cento.
Francia, Italia e Spagna sono i mercati più promettenti per lo Svod in
Europa, dopo quelli già consolidati di Gran Bretagna e Germania. «La
spesa per gli abbonamenti Svod nell'Europa occidentale, che nel 2015 è
stata di 2 miliardi di euro, arriverà a 3 miliardi di euro a fine 2016»,
prevede His Technology, che indica anche un possibile raddoppio del
mercato spagnolo e di quello italiano. A un anno dall'arrivo di Netflix
in Italia, si prepara lo sbarco del suo principale concorrente: Ama-zon
Prime Video. Dovrebbe lanciare il servizio in contemporanea in Francia,
Spagna e Italia prima di Natale, scrive Le Figaro, e crescenti rumor in
Rete lo danno in arrivo per fine novembre. Sarà l'occasione anche per
noi di vedere Crisis in six scenes? È la prima serie firmata e
interpretata da Woody Allen, sei episodi da 30 minuti, prodotta e
lanciata da Amazon il 30 settembre. Per ora, solo per gli anglosassoni.
martedì 11 ottobre 2016
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1 commento:
incredibile come Infinity senza pubblicità e senza il risalto di Netflix sia così poco distante...e che Sky sia terza! Non l'avrei mai detto!
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