domenica 10 giugno 2012

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri


CORRIERE DELLA SERA
"Il Trono di Spade" è l'erede di "Lost"
"Dedico questa recensione ad Anna Maria Tarantola e a Luigi Gubitosi, con la speranza che imparino in fretta a conoscere e amare la tv. Si è chiusa con un potente cliffhanger la seconda stagione di «Game of Thrones» («Il trono di spade», Sky Cinema 1, venerdì, ore 22.05). Se possibile ancora più bella della prima, più intensa. Un apologo sul potere come forza dirompente che regola i destini dell'umanità dai suoi primordi, sull'amore, sul tradimento, sulla fedeltà. Riusciranno «i corvi», i guardiani consacrati della barriera, a proteggerci dal pericolo che viene dai ghiacci? Riuscirà Khaleesi, madre dei draghi, a fare rotta verso Approdo del Re per riconquistarne il trono? Quali saranno i destini degli Stark, divisi ed esposti all'ira dei Lannister? Pur nelle molte ed evidenti differenze, «Il trono» è il vero erede fantasy di «Lost», per complessità narrativa, per gli infiniti rivoli delle sue trame e i livelli interpretativi, soprattutto per il culto suscitato negli spettatori. Sullabellezza della serie si è detto quasi tutto, qualche riflessione in più si può farla sui destini della serialità americana nei palinsesti della tv italiana. «Il trono di spade» è un'eccezione virtuosa, come (pochi) altri telefilm: va in onda sulla pay tv a ridosso della trasmissione negli Usa, vero Approdo del Re, permette agli spettatori italiani di non sentirsi gli ultimi sudditi di un lontano e polveroso khalasar. Negli altri casi, il prodotto arriva da noi completamente usurato. «Mad Men» in Italia è fermo alla quarta stagione. Per la serie di cui tutti parlano negli Usa, «Girls» della Hbo, bisognerà aspettare ancora. Chi ha i mezzi e la competenza tecnologica (e sono in molti, del target più pregiato) non attende e si arrangia. E poi ne discute, crea discorso, commenta sui social. Bella sfida per i broadcaster recuperare questa comunità culturale, valorizzare il più possibile la vera fabbrica dell'immaginario dei giorni nostri!". (Aldo Grasso, 10.06.2012)

1 commento:

colorbee ha detto...

basta eredi di Lost!

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