giovedì 13 ottobre 2011

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti dai giornali sulle serie tv

CORRIERE DELLA SERA
In pompa magna virtus stat?
"Sempre più spesso i telefilm americani arrivano in Italia «marchiati» da una maledizione. Sono lanciati in pompa magna e, ogni volta, sono presentati come il nuovo grande successo statunitense. Ma, al tempo stesso, sono composti da una sola manciata di episodi, destinati a esaurirsi in fretta. È il caso - sempre più frequente, visto che i grandi network fanno fatica a replicare i successi di qualche anno fa - delle serie che sono state chiuse dalle reti che le trasmettevano, spesso per ascolti insoddisfacenti. In tempi di abbondanza dell' offerta sulle varie piattaforme, e di tanti canali, gratuiti o a pagamento, da riempire necessariamente di contenuti nuovi, queste serie trovano giustamente spazio sulla tv italiana. Non è detto che alla «chiusura» americana corrisponda un' effettiva mancanza di qualità, ma è certo che - per quanto la serie possa riscuotere ampio successo in Italia - non ci saranno altri episodi, e la storia nasce così già «interrotta». Si prenda «Camelot» (giovedì, ore 21.15, su Joi, Mediaset Premium), rivisitazione del ciclo arturiano firmata da Michael Hirst, recidivo nel dramma in costume, dopo «I Tudor», e Chris Chibnall. La materia narrativa è estremamente interessante: l' assassinio di re Uther, la scoperta del lignaggio reale da parte di Artù, la lotta per il trono con la sorella Morgana, eccetera. Le scelte azzardate di un casting che ha tentato in ogni modo di ringiovanire i personaggi della leggenda - dall' imberbe Artù (Jamie Campbell Bower) alla sensuale Morgana (Eva Green) e a un Merlino appena quarantenne e rasato a zero (Joseph Fiennes) - e alcune fiacchezze della trama, troppo seriosa per diventare guilty pleasure (basti il confronto con la ben più spregiudicata «Game of Thrones»), hanno però bloccato sul nascere la saga fantasy. Ma davvero tale operazione meritava solo dieci episodi? Ora, anche lo spettatore italiano potrà giudicare".
(Aldo Grasso, 09.09.2011)

2 commenti:

overthere ha detto...

Non ho capito bene dall'articolo di Grasso se sia meglio promuovere al meglio anche serie già finite in America o se sia superfluo...secondo me promuovere in "pompa magna" Camelot una volta che è stato cancellato è inutile, aldilà del suo valore...sarebbe meglio concentrarsi su altre serie ben più meritevoli.

spikkio ha detto...

molto interessante

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