L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
CORRIERE DELLA SERA
"Orphan Black", il fascino del clone
"Lo specchio, il doppio, il clone. Temi classici della letteratura di
ogni tempo, e di quella fantascientifica in particolare. Ma anche,
sempre più, espedienti narrativi della lunga serialità televisiva, dal
versante comedy (i doppelganger dei protagonisti di «How I Met Your
Mother», le personalità multiple di «United States of Tara») alle tinte
più scure dei thriller d'azione. Come nel caso di «Orphan Black», serie
di produzione canadese scritta da Graeme Manson e John Fawcett,
trasmessa negli Usa da Bbc America e in Italia da Premium Action
(Mediaset Premium, martedì, ore 21.10). Sarah Manning ha alle spalle una
vita difficile: l'adolescenza passata tra orfanotrofi e case famiglia,
il rimpianto di una figlia abbandonata da un anno, una fuga con un
amante violento e dedito allo spaccio. Ma nel momento in cui torna sui
suoi passi, cercando di rimettersi in sesto, ecco l'imprevisto: in
stazione vede una ragazza, del tutto identica a lei, gettarsi sotto un
treno. Assumerne l'identità, e diventare così Elizabeth Childs,
detective di polizia, sembra la strada più facile per prendere un pò di
soldi e fuggire ancora, stavolta con il confidente Felix e con la
figlia. Anche Elizabeth, però, è piena di traumi e di segreti; e
soprattutto aveva già cominciato a indagare sulla presenza di altri suoi
cloni in giro per il mondo, nel mirino di nemici che non esitano a
uccidere. Ed è Sarah a proseguire la ricerca. Tatiana Maslany regge la
serie caratterizzando bene Sarah/Elizabeth e gli altri sosia, nonostante
alcune semplificazioni eccessive (la madre dei sobborghi, la
studentessa geek). Alcuni dialoghi e situazioni sono un pò ingenui, ma i
primi episodi pongono comunque le basi di una narrazione intricata e
avvincente, con lo svelamento dei cloni e il comporsi dei frammenti di
un segreto che turba situazioni già precarie". (Aldo Grasso)
martedì 5 agosto 2014
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