lunedì 14 novembre 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Game of Silence", il primo adattamento Usa di una serie turca
"Quattro ragazzini (Jackson, Gil, Shawn e Boots), cresciuti nel sobborgo di Brennan, vicino a Houston, trascorrono insieme le loro estati: è il 1988, e in seguito a un incidente fatto con un'auto che non avrebbero dovuto guidare, le loro vite cambieranno per sempre. Quasi trent'anni dopo, Jackson (David Lyons) è un avvocato di successo a Houston, che sta per sposarsi e diventare socio del suo studio legale. Ed ecco che all'improvviso quel passato ritorna, con Gil (Michael Raymond-James) e Shawn (Larenz Tate) che chiedono il suo aiuto per far uscire Boots (Derek Phillips) dal carcere. «Game of Silence» (Premium Stories, mercoledì, ore 21.10) è il racconto del lento riemergere, per Jackson, di brutti ricordi che sembravano sepolti ma in realtà erano lì sotto la superficie, del dolore e della violenza vissuti da adolescenti, della ricerca tardiva di vendetta. Accompagnati dalla voce fuori campo, scopriamo così che dopo l'incidente i 4 ragazzini sono stati mandati, «come agnelli al massacro», nell'istituto penale minorile di Quitman, un luogo infernale dove la legge è sospesa, gli abusi all'ordine del giorno, il traffico di droga e gli intrecci con la politica tutt'altro che chiari. In una continua sovrapposizione di piani, tra passato e presente, rivediamo quei fatti negli occhi e nelle azioni degli adulti, alla ricerca di una giustizia che richiederà altra fatica, altri segreti e altra violenza. Al di là della fattura della serie, che alterna parti di maniera e scene capaci di costruire vera tensione, «Game of Silence» è il primo adattamento americano di una serie originale turca, «Suskunlar». Come racconta uno speciale di Link. Idee per la tv, la Turchia è un distretto sempre più rilevante nei mercati W globali, forte nell'esportazione di fiction, e il remake per un network americano è stato un atto simbolico forte. Anche se è durato solo il tempo di una stagione". (Aldo Grasso, 21.10.2016)

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