mercoledì 16 marzo 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Il cedimento al maniersimo e alla soap di "House of Cards"
"E' tornata la serie «House of Cards» con tutto il suo carico di ambiguità, con le sue lezioni sul potere, con le sue riflessioni sulla grandezza e la debolezza dell'essere umano condensate in aforismi memorabili. Avevamo lasciato Frank Underwood (Kevin Spacey) in una posizione precaria, esposto come di consueto ai rovesci della fortuna e alle macchinazioni della politica: raggiunto l'agognato obiettivo della presidenza grazie a un tecnicismo, gli resta il compito più difficile, quello di confermare l'incarico attraverso le urne elettorali. L'attesa per la partenza della serie era alta anche perché Netflix ha puntato negli scorsi mesi su una promozione molto interessante, fatta di spot per la campagna elettorale di Underwood che strizzavano inevitabilmente l'occhio a quello che stava succedendo nell'arena politica reale, con il confronto tra Clinton e Trump. I primi due episodi, trasmessi in Italia da Sky Atlantic, hanno confermato che il tema portante della serie è, in fondo, il matrimonio (venerdì scorso gli episodi in lingua originale, mercoledì alle 21.10 doppiati in italiano). Cosa può succedere se Claire (Robin Wright), anima nera della power couple Underwood, volta le spalle a Frank, desiderosa di perseguire la sua propria carriera politica, forse anche di riaffermare il suo privilegio di nascita a scapito del marito (è figlia di una ricca dinastia texana, mentre Frank è di umili origini)? L'impressione è che il racconto di questa stagione abbia in diversi punti ceduto volentieri al manierismo, eccedendo nel sovraccaricare e virare in chiave soap alcuni aspetti. Ma restano alcune perle, alcuni momenti di grande raffinatezza narrativa. Come il confronto serrato tra Frank e la suocera che non ha mai approvato la provenienza popolare del genero, figlio di un coltivatore di pesche, che il presidente chiude così: «Sono rimasto spazzatura bianca, ma questa spazzatura ora vive alla Casa Bianca»". (Aldo Grasso, 08.03.2016)

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