martedì 9 febbraio 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
Attenzione a "Pretty Little Liars", ritratto generazionale senza prediche
"Che la televisione faccia sempre più fatica ad attrarre un pubblico giovane, sempre più restio ad affezionarsi ai suoi racconti non è certo un mistero, anche perché ormai molto più attratto da altri mezzi di comunicazione. Per questo merita uno sguardo attento la serie tv «Pretty Little Liars», che in America è un vero e proprio fenomeno e che in Italia è partita con la sua sesta stagione su Mediaset Premium (canale Premium Stories, domenica, 21.10). Come già successo per altre celebri saghe, vedi il caso Twilight, il racconto ha origine da una serie di romanzi: il tono è un misto tra il giallo e le convenzioni di quello che si definisce «teen drama». Ci sono tutte le difficoltà psicologiche della crescita, i primi palpiti sentimentali, il rapporto con il cosiddetto gruppo dei pari (la cerchia degli amici più stretti), c'è il mondo degli adulti, spesso segnato da fragilità maggiori rispetto a quelle degli adolescenti. A tutto questo s'intreccia una trama mistery: nella cittadina di Rosewood, la vita di quattro amiche è sconvolta dall'improvvisa scomparsa della loro leader, Alison, la più bella, la più sicura, la più forte caratterialmente. Quando la ragazza è ritrovata cadavere, le amiche faticano a superare il trauma, anche perché vengono perseguitate da una misteriosa figura che firma i suoi messaggi con la sigla «A» e che sembra spiare tutte le loro mosse. Prende così vita una sorta d'indagine parallela, che le quattro conducono per conoscere la verità sulla morte di Ali-son, ma anche per liberarsi una volta per tutte del fantasma di «A». Senza troppe prediche, com'è tipico della seria-lità televisiva americana, «Pretty Little Liars» racconta uno spaccato anche crudo dell'adolescenza di oggi, con i social che costituiscono il vero terreno (a volte spietato) di costruzione dell'immagine pubblica delle ragazze, dove l'estetica conta molto e una buona dose di spregiudicatezza anche". (Aldo Grasso, 09.02.2016)

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