SONDAGGIO "QUAL E' LA MIGLIORE RETE/PIATTAFORMA DI SERIE TV DEL 2017"? - FINALISSIMA
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Telefilm. Quelli che hanno fatto sognare, ridere, piangere, emozionare. Quelli che sono entrati di diritto nella nostra cultura pop. Quelli in attesa di giudizio e quelli rimandati al mittente. Cult e SuperCult, Cotti e Stracotti. News, anteprime, gossip e commenti dal co-autore del "Dizionario dei Telefilm" (Garzanti), di "La vita è un telefilm" (Garzanti), co-fondatore dell'Accademia dei Telefilm e Direttore Artistico del "Telefilm Festival", ideatore del "Gioco dei Telefilm": Leo Damerini.
giovedì 4 gennaio 2018
mercoledì 3 gennaio 2018
News tratta da "Il Sole 24 ore"
martedì 2 gennaio 2018
News: Gillian Anderson Confirms #XFiles Exit, 'This Is It for Me'.https://t.co/NTIsh9FdCh via @TVLine
— AccademiaTelefilm (@AcademyTelefilm) 2 gennaio 2018
CORRIERE DELLA SERA
Il bosco di "Dark" ha radici in "Twin Peaks", "Lost" e "Stranger Things"
"Una piccola e anonima cittadina tedesca è scossa da misteriose sparizioni: un ragazzo adolescente all'improvviso non fa più ritorno a casa, un bambino svanisce in un bosco in una notte tempestosa, nei pressi di una centrale nucleare. La polizia indaga su varie ipotesi di omicidio ma appare presto chiaro che la situazione è più tortuosa di quanto possa sembrare: strani fenomeni sovrannaturali iniziano ad accadere, una pioggia di animali morti cade dal cielo e si aprono inspiegabili deviazioni nella linearità del tempo, seguendo il motto «la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'ostinata e persistente illusione». Sono queste le premesse di Dark, la prima serie originale tedesca (già rinnovata per una seconda stagione) realizzata da Netflix secondo i canoni delle serie complesse e ad alto budget cui ci ha abituato la piattaforma. Col procedere delle puntate, l'inchiesta sulle sparizioni si connette stranamente a un caso irrisolto del 1986, mentre inquietanti segreti e connessioni inaspettate tra passato e presente vengono a galla, con alcuni personaggi che restano «intrappolati» in un'epoca lontana. Guardando Dark è difficile non pensare ad alcuni titoli di culto: Twin Peaks per le atmosfere, Lost per i viaggi nel tempo e i segreti connessi a una struttura governativa emanazione di un potere oscuro, che è il cuore pulsante del mistero. Difficile anche non pensare a Stranger Things, per i protagonisti adolescenti e per un ritorno nostalgico agli anni 8o mitizzati attraverso il racconto della musica, delle manie del periodo. Dark è un tentativo interessante di costruire un universo narrativo molto caratterizzato, soprattutto a livello estetico, ma in cui non sempre la trama «a puzzle» presenta misteri convincenti o affascinanti allo stesso modo. La presenza di un cast ampio limita la possibilità di approfondire i caratteri, lasciandone molti solo abbozzati". (Aldo Grasso)
SONDAGGIO "QUAL E' LA MIGLIORE RETE/PIATTAFORMA DI SERIE TV DEL 2017"? - SEMIFINALE 1
— AccademiaTelefilm (@AcademyTelefilm) 27 dicembre 2017
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SONDAGGIO "QUAL E' LA MIGLIORE RETE/PIATTAFORMA DI SERIE TV DEL 2017"? - SEMIFINALE 2
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domenica 31 dicembre 2017
Articolo tratto da "Mic"
Meglio eiaculare tardi che mai, potrebbe dire qualcuno, vista l’improvvisa comparsa del seme sui network a pagamento e nelle serie tv, finora estromessi dallo schermo. A parte un accenno in ‘Sex and the City’ nel 1999, il punto di svolta forse è stato un episodio di ‘Girls’ di Lena Dunham nel 2013. Lo sperma di recente è apparso in ‘Insecure’, in una scena di “Girlfriend Experience”, dove la escort si ripulisce lo stomaco dopo il climax del cliente, in ‘The Deuce’ con la prostituta interpretata da Maggie Gyllenhaal. Il tabù, secondo la scrittrice e sessuologa Logan Levkoff, sta nel fatto che non amiamo parlare dei fluidi che il nostro corpo produce (incluse le mestruazioni), perciò sebbene la vista dello sperma sia normale durante una scena di sesso, il pubblico non la tollera. O non la tollerano gli investitori in pubblicità. Infatti sembra che questo tipo di contenuto marchi la differenza fra i canali premium e quelli ‘regolari’. Bisogna sempre vedere il perché si fa questa scelta. In ‘Girls’ probabilmente serviva a mettere sullo stesso piano uomini e donne, visto che i corpi femminili sono stati sempre esposti, o a dare autenticità al piacere. Serve a distanziare l’orgasmo maschile dal porno, e aiuta il fatto che appare in serie come ‘Insecure’, ‘Girls’, ‘Girlfriend Experience’, ‘Big Mouth’, tutte create o co-create da donne. Le scene sono viste dalla prospettiva femminile, provocano il disgusto, la rabbia, l’umiliazione della protagonista e sovverte la fantasia pornografica maschile. Il rischio sono sempre i gruppi di controllo tipo il ‘Parents Television Council’, che ad esempio monitora ‘Big Mouth’, la serie animata per adulti di Netflix che non solo ha mostrato eiaculazione in cartoni, ma anche il dialogo con lo sperma evacuato. I genitori si sono lamentati, i difensori rispondono che omettere le polluzioni notturne significa stigmatizzare una realtà biologica. Il che apre anche il dibattito sull’accesso a certi programmi e sulla supervisione dei genitori: il problema non sono gli autori dei contenuti, ma gli adulti che devono proteggere i figli. Insomma, dobbiamo abituarci ai nostri sgraditi fluidi corporei, come alla violenza gratuita e alla volgarità in tv. Per molti questo è un progresso. Come si dice, quando il genio è uscito dalla lampada, non puoi rimandarlo indietro.